Cinque rinvii a giudizio, due
patteggiamenti e un non luogo a procedere. E' l'esito
dell'udienza preliminare davanti al Gup di Bologna, Andrea
Salvatore Romito, per le otto persone imputate nel procedimento
per la morte di Yaya Yafa, il 22enne della Guinea Bissau, che
nell'ottobre del 2021 morì schiacciato da un camion in manovra
al suo terzo giorno di lavoro all'Interporto di Bologna per la
cooperativa Dedalog. La pm bolognese Michela Guidi aveva chiesto
il rinvio a giudizio per tutti, con l'accusa di omicidio
colposo. Il processo comincerà il 13 aprile 2026.
Ad aver patteggiato la condanna ad un anno, con pena sospesa,
sono i due autisti della Transporter Logistic, tra cui quello
che guidava il camion, mentre il proscioglimento è arrivato per
il dirigente della Sennder Italia, David Nothacker, ditta che
affidava a terzi vettori i servizi di trasporto.
Andranno invece a processo il responsabile delle operazioni
hub Interporto di Bologna, blocco 13.4 di Sda, Antonino Tita, il
datore di lavoro di Yaya Yafa, Carlo Ludovici, il responsabile
del magazzino e preposto per la Dedalog, Cristian Mancini, che
lo gestiva in appalto per Sda, un altro dirigente della Sennder
Italia, Andrea Monticelli, e il legale rappresentante della
Transporter Logistic, Mirko Melella.
Parti civili nel processo saranno i familiari del giovane, i
sindacati Si Cobas e Cgil di Bologna e l'Anmil (Associazione
nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro),
limitatamente alle istanze contro le persone fisiche imputate.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA