Prima gli ha spruzzato dello spray
sul volto, poi - caduto a terra - lo ha colpito con dei calci al
torace per allontanarsi e tornare munito di un'arma bianca,
verosimilmente un'ascia o un machete, ferendolo alla schiena.
Protagonista della vicenda - avvenuta a Fidenza, nel Parmense -
un cittadino tunisino 22enne senza fissa dimora raggiunto, al
termine delle indagini condotte dai Carabinieri, da un decreto
di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Parma e poi
condotto in carcere con l'accusa di tentato omicidio - aggravato
all'aver commesso il fatto in presenza di una persona minorenne
- ai danni di un altro cittadino tunisino 44enne. Ipotizzati,
inoltre, i reati di minaccia aggravata e di porto, senza
giustificato motivo, di uno strumento atto ad offendere.
I fatti risalgono allo scorso 29 aprile quando il 22enne si è
avvicinato, in Piazza Matteotti a Fidenza, al 44enne - che si
trovava in compagnia del figlio minore e della moglie -
iniziando ad inveire nei suoi confronti sostenendo che, nel
corso della mattina, la donna gli avrebbe mancato di rispetto e
iniziando a gridare "vedi che ammazzo te e la tua famiglia!",
prima di spruzzare sull'uomo spray al peperoncino e poi, una
volta crollato a terra prenderlo a calci. Successivamente lo ha
raggiunto con alcuni fendenti d'arma bianca alla schiena.
La dinamica è stata ricostruita grazie alle indicazioni della
vittima e di alcuni testi presenti e alle immagini ricavate da
più telecamere di videosorveglianza, che hanno consentito di
riprendere le varie fasi della aggressione.
In ospedale, dove il 44enne è stato condotto riportando una
prognosi di 20 giorni, è emerso come la ferita da taglio potesse
avere conseguenze mortali - in ragione della sua profondità e
del sangue perduto dalla vittima - scongiurate grazie alla
muscolatura del dorso dell'uomo e dall'abbigliamento da lavoro
indossato: di qui l'accusa di tentato omicidio.
Il 22 senza fissa dimora è stato individuato dai Carabinieri
lo scorso 5 maggio. Eseguito il fermo il Pubblico Ministero ha
chiesto al Gip di Parma la convalida della misura: ieri -
all'esito dell'udienza - il magistrato ha convalidato il fermo e
ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
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