Il Pnrr ha consentito "progressi
notevoli nel campo delle strumentazioni scientifiche o
nell'apertura di innovative frontiere di ricerche" ma "ora
spetta alla responsabilità dei governi e degli Atenei pensare al
dopo, e pensarci adesso e subito". Lo ha detto il rettore
dell'Università di Bologna, Giovanni Molari, in occasione
dell'inaugurazione dell'anno accademico, lanciando un appello
alla ministra dell'Università e Ricerca, Anna Maria Bernini.
"Il Pnrr è stato e resta una grande opportunità - afferma il
rettore nel suo discorso - ma occorre pensare al dopo. Significa
supportare finanziariamente gli Atenei in sfide urgenti e
ineludibili quali sostenibilità e indipendenza energetica.
Significa fornire ogni supporto, normativo, non solo
finanziario, per promuovere un continuo ammodernamento
dell'offerta formativa, anche tramite strumenti innovativi che
vadano oltre le facili scorciatoie della didattica a distanza".
Significa, prosegue, "facilitare gli investimenti privati, anche
attraverso lo strumento del dottorato industriale, incentivando
le imprese attraverso forti sgravi fiscali. Significa sostenere
il nostro personale tecnico e amministrativo, liberalizzando il
fondo integrativo e consentendo l'incremento di stipendi che,
oltre a essere iniqui in sé, minano la nostra capacità di
trattenere e di attrarre personale altamente qualificato".
Significa "semplificare i processi amministrativi che oggi
imbrigliano l'Università, per consentirci di competere ad armi
pari con concorrenti internazionali che hanno un quarto dei
nostri studenti e il quadruplo dei nostri fondi".
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