BOLOGNA, 28 FEB - Prosegue l'impegno della Regione Emilia-Romagna per rafforzare la connettività nelle aree montane grazie al percorso avviato con il progetto 'CellMon-Cellulari in montagna'. A seguito dell'iniziativa è stato attivato nel piccolo borgo di Coli, sull'Appennino piacentino un nuovo impianto di telefonia mobile che consentirà ai residenti e alle attività locali di comunicare con maggiore facilità, in aree dove precedentemente la connessione era debole o addirittura assente.
Nel dettaglio l'infrastruttura, finanziata dalla Regione e realizzata da Lepida, interesserà in particolare le zone di Coli capoluogo, Fontana, Cecilia, Ferrari, Cimarini, Costiere, Agnelli, Rosso e frazioni limitrofe, con un beneficio anche per alcune aree di Averaldi e Barche. Gli abitanti che potranno beneficiare dell'intervento sono circa 260. Salgono così a 36 i tralicci realizzati nell'ambito del progetto CellMon, con picchi giornalieri di traffico che superano gli 1,4 Gbps.
"Potenziare i collegamenti telefonici, garantendo il segnale alle aree di montagna che ne sono prive, è un investimento fondamentale per superare i divari territoriali e garantire pari diritti digitali a tutti, senza lasciare indietro nessuno - osserva in una nota l'assessore regionale alla Montagna, Davide Baruffi -: Il Piano per la posa dei tralicci in Appennino è pienamente parte della strategia, cuore del programma di mandato, che punta a restituire centralità alle zone periferiche, per renderle luoghi più attrattivi, dove vivere e dove fare impresa".
Attraverso "il progetto 'Cellulari di Montagna' - sottolinea l'assessora regionale all'Agenda Digitale, Elena Mazzoni - sta trasformando il panorama digitale del nostro Appennino. Stiamo colmando il divario tecnologico, garantendo a tutti i cittadini dell'Emilia-Romagna pari opportunità di accesso alla connettività, indipendentemente dalla loro posizione geografica. L'accesso a internet non è più un lusso, ma un diritto fondamentale e uno strumento indispensabile per lo sviluppo economico e sociale delle nostre comunità montane".
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