BOLOGNA, 20 FEB - Dopo la mostra "Ai Weiwei. Who am I?" a Palazzo Fava e la realizzazione di un nuovo percorso a Santa Maria della Vita, Opera Laboratori (che dalla scorsa estate gestisce il circuito museale Genus Bononiae della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna) ha presentato le nuove progettualità dedicate al Museo San Colombano - Collezione Tagliavini, un luogo che custodisce un centinaio di strumenti antichi perfettamente funzionanti, che l'organista Luigi Ferdinando Tagliavini ha donato alla Fondazione.
"Attività che hanno l'obiettivo di rendere il Museo sempre più accessibile e aperto alla comunità", è stato detto alla presentazione. E dunque, dopo un periodo di fermo di circa 7 mesi, da marzo a luglio prossimi riprende l'attività concertistica, sempre molto seguita dal pubblico.
In particolare, sono previsti quattro concerti in collaborazione con il Conservatorio Martini di Bologna, con l'obiettivo di favorire l'interazione tra giovani musicisti e strumenti storici, e quattro concerti della conservatrice del museo, Catalina Vicens (il cui contratto in scadenza sta suscitando preoccupazioni tra gli eredi del donatore. Il rinnovo spetta alla Fondazione). Senza dimenticare le masterclass, la didattica e l'accessibilità.
In questa prospettiva, un ruolo centrale è ricoperto dal progetto 'Patrimonio Sonoro No Limits' per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali nei luoghi della cultura, finanziato con i fondi del Pnrr. Grazie a questo progetto è stato realizzato un nuovo allestimento, con pannelli esplicativi, didascalie, mappe e schede tattili. È stata creata anche una nuova applicazione mobile (App "San Colombano"), concepita per offrire un percorso interattivo con contenuti audio e testuali, consentendo l'ascolto degli strumenti della collezione tramite cuffie tradizionali o cuffie a conduzione ossea, specificamente indicate per persone con disabilità visiva e ipoudenti. Inoltre, sono stati creati tre modellini di strumenti antichi e due modelli in legno di meccaniche, uno di clavicembalo e uno di pianoforte, per consentire un'esperienza tattile ai visitatori. Infine, è stato finanziato un percorso di formazione al personale museale, con corsi dedicati alla sensibilizzazione alla lingua dei segni italiana (Lis) e all'accoglienza di visitatori ciechi. A partire da oggi, riprende anche la consultazione degli oltre 9000 volumi della Biblioteca di San Colombano.
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