A due anni dalla scomparsa di
Andrea Purgatori, l'Associazione parenti delle vittime della
strage di Ustica e la città di Bologna lo ricordano il 1
febbraio in occasione del suo compleanno. La giornata,
intitolata proprio 'Buon Compleanno Andrea', oltre ad un momento
con i familiari, alla proiezione al Modernissimo del film 'Muro
di Gomma' su Ustica e un pranzo alle Cucine Popolari - che in
pochi giorni ha raccolto oltre 100 adesioni - prevede un
dibattito dedicato allo stato di salute del giornalismo.
Invitati a riflettere sul tema, in un convegno a Palazzo
d'Accursio, sono la direttrice di QN, Agnese Pini, il
coordinatore di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, il presidente
dell'Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, il presidente Fnsi,
Vittorio Di Trapani, il giornalista di Repubblica Paolo Berizzi,
il giornalista de Il Fatto quotidiano Gianni Barbacetto e la
vicediretrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini.
"Ci è sembrato importante che si apra il difficile dibattito
sulla libertà di stampa e su tutto quello che avviene in questo
momento anche nei nostri confronti riguardo alla vicenda di
Ustica", sottolinea la presidente dell'associazione, Daria
Bonfietti. "Andrea Purgatori, con i suoi articoli sul Corriere
della Sera", consultabili grazie ad un Qr-code al Muretto di
Andrea, inaugurato nel 2024 di fronte al Museo per la Memoria di
Ustica, "è stato il simbolo della nostra battaglia" aggiunge
Bonfietti. "Ci ha lasciato il tarlo, il dubbio. Quando noi
parenti delle vittime abbiamo iniziato a voler capire, abbiamo
trovato i suoi testi e questo ci ha dato la spinta per
continuare la nostra battaglia, che non è finita - spiega
Bonfietti - perché conosciamo le cause dell'evento ma non gli
autori".
"Purgatori è molto vicino alla storia della nostra città, con
la vicenda Ustica, che ha in Bologna una dimostrazione di come
ad una grande tragedia si debba reagire dal punto di vista
civile e personale, se si pensa all'impegno di Daria Bonfietti",
osserva l'assessore Daniele Ara. "Purgatori è stato un grande
giornalista ma soprattutto un buon giornalista - fa eco Loris
Mazzetti di Articolo 21 - . Non tutti giornalisti sono stati
buoni, ci sono stati gli spioni, al servizio della Cia, dei
servizi segreti e dei depistaggi. Questa è l'occasione,
ricordando un grande e un buon giornalista, di raccontarlo".
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