"Ringraziamo la Procura di Bologna
che con il dottor Borghini ha fatto un lavoro eccezionale,
concludendo indagini complesse e delicate in tempi rapidi. Ora
aspettiamo provvedimenti da parte della scuola: a nostro parere
non è possibile che l'insegnante indagato per tale reato
continui ad essere regolarmente nella classe della ragazzina.
Auspichiamo quindi un intervento celere ed efficace da parte
dell'Istituto. In caso contrario ci attiveremo nelle sedi
opportune". Lo dice all'ANSA attraverso l'avvocato Simone
Bianchi, la famiglia della ragazzina ferrarese di 13 anni
individuata dalla Procura come vittima di adescamento di minori
da parte di un suo docente nella scuola media che frequenta.
Le indagini dei carabinieri, con consulenze tecniche, hanno
accertato da parte del prof le migliaia di messaggi inviati
all'alunna, anche a sfondo erotico: circa 10mila chat in un solo
mese e tra gli scambi online anche una videochiamata di quasi
due ore. Il docente ha ricevuto un avviso di fine indagine dalla
Procura bolognese.
"La madre - continua l'avvocato Bianchi - è consapevole che
la figlia sta attraversando un momento difficilissimo e che di
questo trauma avrà contezza col passare del tempo, purtroppo.
Certamente la presenza in aula del docente non aiuta".
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