Si è concluso con tre assoluzioni piene, perché il fatto non sussiste, il caso dei presunti abusi e falsi in relazione ai lavori per costruire un parcheggio adiacente a un supermercato Coop, in via Busacchi, in zona Andrea Costa a Bologna, e ai rumori provocati dal cantiere. La sentenza è stata pronunciata dal Gip Alberto Gamberini per i tre imputati, un legale rappresentante di Coop Alleanza all'epoca dei fatti, difeso dagli avvocati Luca Sirotti e Roberto Bassi, il perito industriale che seguì la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), difeso dall'avvocato Simone Zambelli e la dirigente del settore Edilizia del Comune di Bologna, difesa dall'avvocato Patrizio Orlandi. I primi due rispondevano a diverso titolo di falsità ideologica, la terza di abuso di ufficio e omessa denuncia.
L'assoluzione è arrivata dopo l'esame di un perito, l'architetto Michele Mantovani, nominato dal giudice con il compito di verificare, tra l'altro, la regolarità della pratica di Scia che aveva riguardato le opere di manutenzione straordinaria nel punto vendita Coop 'Andrea Costa' e la correttezza dell'operato della dirigente comunale. "Con l'assoluzione con la formula piena perché il fatto non sussiste il Gip di Bologna - ha sottolineato l'avvocato Orlandi - ha riconosciuto l'assoluta correttezza dell'operato della mia assistita ridandole quella dignità professionale propria di una preparata e scrupolosa amministratrice della cosa pubblica che la vicenda processuale voleva mettere in discussione". La vicenda iniziò nel 2017, quando fu realizzato in via Busacchi uno scarico merci e un parcheggio. Secondo l'accusa, in estrema sintesi, la Scia aveva falsamente certificato che i lavori avrebbero consentito il rispetto dei limiti di rumore, ma i residenti segnalarono invece disagi e partì un esposto in Procura. La dirigente era accusata di non aver controllato né segnalato le presunte irregolarità negli atti, provocando un vantaggio a Coop per le mancate sanzioni.
Ma la perizia disposta dal giudice ha invece evidenziato come l'intervento aperto con la Scia in questione non rientrasse tra quelli per cui c'era l'obbligo di presentare documentazione di previsione di impatto acustico. E non sono emersi elementi che possano mettere in discussione l'operato del funzionario del Comune: dagli atti risulta anzi che il Comune ha svolto ampia attività di controllo e verifiche sulla Scia, anche in considerazione degli esposti. La famiglia che aveva denunciato, rappresentata dall'avvocato Gabriele Bordoni, non ha partecipato alla discussione dell'abbreviato, avendo revocato la costituzione di parte civile.
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