E' dedicato tutto al
Novecento, con un'incursione nel Seicento, il concerto che la
giovanissima pianista franco-albanese Marie-Ange Nguci terrà
domani, 3 marzo alle 20.30 al Teatro Municipale Romolo Valli di
Reggio Emilia per il cartellone della Fondazione I Teatri.
Tantissimi sono ormai i traguardi raggiunti da questa artista
che a soli ventitré anni, dopo essere entrata nella classe di
Nicholas Angelich al Conservatorio di Parigi, ha completato il
corso superiore di pianoforte, aggiungendovi le specializzazioni
in Analisi Musicale, Musicologia, Pedagogia, lo studio del
violoncello, dell'organo e dell'Onde Martenot, oltre a un
dottorato a New York e un anno di direzione d'orchestra
all'Università di Vienna.
Il programma della serata reggiana è una ricognizione ad
ampio raggio nei diversissimi mondi pianistici dello scorso
secolo, con le loro vistose differenze, ma anche sotterranee e
inaspettate affinità. Si spazia, infatti, dall'intenso
virtuosismo delle Variazioni su un tema di Chopin di Sergej
Rachmaninov (scritte tra il 1902 e il 1903), all'eleganza
sospesa e acquatica di Maurice Ravel (Une barque sur l'Océan,
composta invece tra il 1904 e il 1905), all'epica e drammatica
Sesta Sonata di Sergej Prokof'ev, che riscrive le forme
classiche nell'Unione Sovietica alla vigilia della seconda
guerra mondiale (1939-40), fino agli ingegnosissimi ingranaggi
degli Études dell'ungherese György Ligeti (scritti tra 1985 e
1994) che, richiamandosi e dichiaratamente al modello di Chopin,
chiudono virtualmente il cerchio di questo programma. Unica
incursione nel mondo antico, le seicentesche Partite di Johann
Jakob Froberger, allievo di Girolamo Frescobaldi e maggior
clavicembalista del suo tempo.
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