Nelle scorse settimane si è messo
in gioco partecipando, al finaco di giovanissimi colleghi,
all'Opera Academy di Riccardo Muti per apprendere l'arte di
dirigere l'opera italiana. Eppure, Andreas Ottensamer, primo
clarinetto dei Berliner Philharmoniker, è uno dei solisti più
acclamati della scena musicale internazionale. Il 13 febbraio
prossimo alle 20.30 il clarinettista viennese sarà ospite della
stagione concertistica di Musica Insieme all'Auditorium Manzoni
di Bologna per il suo debutto sotto le Due Torri.
Lo farà in duo con il pianista argentino José Gallardo,
artista vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali.
"Suonare con José è davvero stupendo, - spiega Ottensamer - ci
conosciamo da tantissimo tempo. Abbiamo partecipato a numerosi
festival insieme ed abbiamo fondato in Svizzera il Festival di
Bürgenstock. Ci ritroviamo spesso a discutere questioni
artistiche: ci uniscono grandi idee e una grande amicizia". Il
programma della serata si aprirà con cinque Romanze senza parole
di Mendelssohn, che verranno interpretate nell'arrangiamento per
clarinetto e pianoforte dello stesso Andreas Ottensamer.
Risuoneranno poi le poetiche note di due Momenti Musicali
dell'op. 16 di Sergej Rachmaninov, composti tra l'ottobre e il
dicembre 1896, in cui emergono le caratteristiche più peculiari
della sua scrittura pianistica. Il duo proseguirà poi con un
omaggio a Johannes Brahms, proponendo la Sonata in fa minore op.
120 n. 1.
Brahms si innamorò di questo strumento dopo aver ascoltato
un concerto del clarinettista Richard Mühlfeld, che
successivamente sarebbe diventato suo amico intimo. Proprio in
suo onore decise di ricominciare a comporre. Il programma ideato
da Andreas Ottensamer prosegue con la Pocket-Size Sonata n. 2
per clarinetto e pianoforte del pianista e compositore gallese
Alec Templeton, del 2012, alla quale seguirà l'esecuzione della
celebre Ballata n. 1 op. 23 di Fryderyk Chopin utilizzata anche
nel celebre film "Il pianista" di Roman Polański. La Sonatina
per clarinetto dal sapore "spensierato" di Joseph Horovitz, e
tre brevi Preludi per pianoforte, trascritti per per clarinetto
e pianoforte George Gershwin, concluderanno il programma.
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