Appartenevano alla cosca della
'ndrangheta calabrese Grande Aracri, coinvolta nel processo
Aemilia. Adesso quegli immobili di via Breda Vignazzi a
Brescello, ospitano la nuova sede della Protezione Civile della
cittadina reggiana al termine di una serie di opere di
manutenzione con un investimento di 150.000 euro sostenuto
all'80% dalla Regione Emilia-Romagna - che ha stanziato 120.000
- e per la cifra restante dal Comune emiliano. Oggi la consegna
ufficiale alla presenza, tra gli altri della sindaca di
Brescello, Elena Benassi, dell presidente della Regione, Stefano
Bonaccini, del Prefetto e il Questore di Reggio Emilia, Iolanda
Rolli e Giuseppe Ferrari.
"Qui dove regnava l'illegalità, da oggi trova casa la
Protezione civile, la cui azione coinvolge trasversalmente tutta
la comunità brescellese e l'intero territorio - ha osservato
Bonaccini-. Significa farne spazi di crescita civile e sociale,
presidi di legalità in un complesso in cui veniva esercitata
fortemente la presenza della 'ndrangheta e si decidevano le
attività criminali. Vogliamo, con forza, che quella
dell'Emilia-Romagna sia una società sana e dunque libera dalle
mafie".
Gli immobili sono stati confiscati nel corso del procedimento
'Aemilia': si tratta, nel complesso, di un insediamento di circa
900 metri quadri di spazi produttivi, a cui si aggiungono 190
metri quadri di spazi per uffici e circa 1.200 metri quadri di
aree cortilive.
Negli ultimi dieci anni, spiega la Regione, l'Emilia-Romagna
è intervenuta su 21 beni immobili confiscati alla criminalità,
stanziando, a favore degli enti destinatari di questi beni, più
di 3 milioni di euro per le opere necessarie di risanamento e
recupero ai fini della loro valorizzazione. Nel biennio 2020 -
2021, la Regione Emilia-Romagna ha investito 1.012.000 euro per
la riqualificazione e interventi su 10 beni immobili confiscati
per favorirne il riuso per finalità sociali.
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