(di Ida Bini)
Il 18 maggio Amalfi ospita la
settantesima edizione della Regata delle Antiche Repubbliche
Marinare, rievocazione storica che ogni anno si svolge a turno
nelle quattro città, regine dei Mari - Amalfi, Genova, Pisa e
Venezia - per rievocare i fasti e le vicende più significative
vissute nel Medioevo. Per Amalfi, quello della Regata è da
sempre un evento speciale: oltre a offrire un tuffo nel passato,
è anche uno straordinario appuntamento culturale e sportivo,
che coinvolge per più giorni quattro galeoni, campioni e giovani
promesse del canottaggio italiano. Si parte giovedì, 15 maggio,
con una mostra dedicata ai manifesti celebrativi delle 70
edizioni dell'evento, una collezione che ricostruisce la storia
del Palio remiero attraverso le arti visive. Sono previsti anche
convegni con la presenza di studiosi delle quattro città,
intorno al ruolo delle Repubbliche Marinare. Il programma si
completa sabato, 17 maggio, con il palio femminile dei galeoni e
con la presentazione degli equipaggi nella piazzetta di Atrani,
da cui si snoda il corteo storico delle repubbliche che si
muoverà verso Amalfi. Domenica, 18 maggio, il gran finale con la
gara in mare aperto dei quattro galeoni e i 32 vogatori - otto
rematori guidati da un timoniere per imbarcazione - che si danno
battaglia a colpi di remi. La regata rimanda ai fasti del
Medioevo quando le galee delle Antiche Repubbliche Marinare
solcavano il Mediterraneo sulla rotta verso il nord Africa e il
Medio Oriente per fondare colonie e intrattenere rapporti
commerciali e diplomatici. Con la regata e i cortei viene
rievocata la storia di Amalfi e del matrimonio celebrato nel 976
tra Sergio, il primogenito del duca Giovanni I e della duchessa
regale, e la longobarda Maria, figlia del principe di Capua e di
Benevento. Teatro delle rievocazioni è, oltre al tratto di mare
tra Capo di Vettica e Marina Grande, il centro storico della
città, imbandierata con i vessilli delle quattro Repubbliche
Marinare e dove si svolge il corteo di figuranti, ideato dallo
scenografo Roberto Scielzo con i costumi in stile
arabo-bizantino, confezionati con pregiate stoffe di seta, lino
e broccato. Nel corteo sono presenti le varie classi sociali: il
duca, i giudici, il conte di palazzo, i consoli, i militari, i
cavalieri, gli arcieri e il popolo con i marinai e i rematori.
Anche i galeoni sono storici, ricostruiti su modelli del XII
secolo da Alvio Vaglini e varati il 9 giugno 1956 sulla Riva dei
Giardini Reali. Lunghi 11 metri, pesanti 760 chili e a sedile
fisso, sono dipinti con i colori tradizionali delle quattro
città marinare: l'azzurro di Amalfi, il rosso di Pisa, il bianco
di Genova e il verde di Venezia. Originariamente in legno,
vennero sostituiti da imbarcazioni in vetroresina con a poppa un
castello con la bandiera della rispettiva repubblica e una
polena a prua: Amalfi usa un cavallo alato che, insieme alla
sirena, era uno dei motivi principali utilizzati per le polene
delle galee medievali; Genova ha il drago rievocante il suo
protettore san Giorgio; Pisa mostra l'aquila imperiale germanica
a ricordo della fedele collaborazione alla causa sveva e
ghibellina e Venezia presenta il leone di san Marco, simbolo del
suo santo protettore.
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