I dazi Usa stanno facendo cambiare
strategia commerciale alle imprese vitivinicole presenti al 57/o
Vinitaly in corso a Veronafiere. Secondo una survey condotta da
Intesa Sanpaolo presso le filiali specializzate
nell'Agribusiness e presentata in fiera da Massimiliano
Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness Intesa
Sanpaolo, tra le reazioni che le imprese stanno valutando in
risposta all'inasprimento dei dazi, circa la metà dei
rispondenti indica la ricerca di nuovi clienti in nuovi mercati,
e un terzo indica la possibilità di aprire filiali commerciali o
produttive negli Usa. Si rileva anche un certo attendismo nel
posticipare le tempistiche degli investimenti; mentre un 20%
circa indica l'eventualità di rivedere i listini per il mercato
statunitense. Lo studio presentato da Research Department di
Intesa Sanpaolo ha messo in evidenza che l'export agroalimentare
italiano ha registrato un'ottima evoluzione anche nel 2024:
+8,3% a prezzi correnti rispetto al 2023, per un controvalore di
67,5 miliardi di euro. Gli Stati Uniti sono un mercato rilevante
per l'alimentare italiano: il peso degli USA sul totale
dell'export dell'alimentare e bevande è del 13,4%, superiore
alla media del manifatturiero (10,4%). Per alcuni comparti il
peso sale ben oltre il 20%, con punte del 28% circa per le
bevande dissetanti e acque minerali e del 25% circa per l'olio e
per il vino. Bene anche le esportazioni di vino nel 2024: oltre
8 miliardi di vendite sui mercati esteri (+5,5% rispetto al
2023), trainate dai risultati oltreoceano (Stati Uniti +10,2%,
Canada +15,2%) a cui si aggiungono il contributo del mercato
tedesco (+3,7%) e di quello britannico (+1%). "Per il quarto
anno siamo al Vinitaly - ha sottolineato Cattozzi - a supporto
delle nostre 7.000 aziende vitivinicole clienti. Il settore
agroalimentare, e in particolare quello vitivinicolo, si trova
ad affrontare sfide decisive legate all'internazionalizzazione,
alla sostenibilità, alla digitalizzazione e al ricambio
generazionale. Per questo oltre agli strumenti finanziari, con
quasi 7 miliardi di euro di erogazioni dalla costituzione nel
2021 della Direzione Agribusiness, abbiamo messo in campo 80
milioni di euro concessi per pegno rotativo su prodotti
agroalimentari DOP, di cui 20 milioni di euro su vino
Doc/Docg/Ig".
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