/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Uiv-Vinitaly, Italia al top per consumi popular e premium

Uiv-Vinitaly, Italia al top per consumi popular e premium

Quota residuale in fascia alta (10%)

ROMA, 07 aprile 2025, 18:16

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Italia detiene il primato mondiale dei principali fornitori di vini premium al mondo, ma è anche supplier numero 1 di vini Entry level e Popular. Quello che manca all'appello sono i vini posizionati nelle fasce più alte, attestati per quanto riguarda l'Italia al 2% volume (e al 9% valore), contro il 42% della Francia e il 30% dei vini statunitensi. A rilevarlo l'analisi, rilasciata oggi a Verona in occasione dell'apertura di manifestazione, dell'Osservatorio del Vino Uiv (Unione italiana vini)-Vinitaly su base Iwsr "che stima un valore al consumo della superpotenza enologica italiana pari a 29,9 miliardi di dollari". Il report sottolinea come la leggerezza valoriale italiana proprio nel segmento di prezzo, quello luxury, a maggior crescita potenziale nei prossimi anni (+2% annuo da qui al 2028) comporti un fattore di debolezza commerciale che rischia di accentuarsi nel medio-lungo periodo.
    Nei vini Deluxe (oltre i 25 dollari al dettaglio e a partire da 8 dollari alla cantina) lo share italiano sul totale mondo arriva infatti - segnalano gli analisti - "appena al 10% (2,8 miliardi di dollari), contro il 47% del competitor francese e il 29% statunitense". Diverso il quadro alla base e al centro della piramide, con l'Italia leader in entrambe le fasce. Gli Entry level e Popular del Belpaese (fino a 15 dollari allo scaffale sotto i 5 alla cantina), sono leader delle vendite con una quota sul totale segmento pari al 23% e un controvalore al consumo pari a 15,9 miliardi di dollari. Primato bissato anche per i Premium, con l'Italia principale fornitore con una quota sulla categoria che arriva al 30% (11,2 miliardi di dollari). "Stiamo però parlando di una fascia che - a dispetto del nome e dell'aura premium con cui li si ammanta - rappresenta - sottolinea il report - prodotti medio-alti che escono dalle cantine tra i 5 e gli 8 dollari al litro e che finiscono sugli scaffali di tutto il mondo con un range di listino che varia dai 15 ai 25 dollari (il Prosecco negli Usa è il caso più emblematico).
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza