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Riscoperto il pane d'orzo barbaricino

Riscoperto il pane d'orzo barbaricino

Federico Lai riporta in tavola S'Ogliathu di Oliena

CAGLIARI, 01 ottobre 2018, 09:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Rivive grazie a un giovane di Oliena l'antica tradizione e la panificazione del pane d'orzo "s'Ogliathu". Federico Lai, 27 anni, biologo e chef che lavora a Urbino ha ripristinato questo antico sapere ormai caduto in oblio. Questo pane 100% made in Oliena, di recente è stato protagonista a "Sa die de sa Fraternidade" a Urbania (Pesaro-Urbino), manifestazione culturale organizzata dall'associazione sarda Eleonora d'Arborea che ha dato vita al gemellaggio tra Fluminimaggiore e Urbania in onore del celebre artista ceramista Federico Melis (Bosa 1891 - Urbania 1969).

S'Ogliathu è stato donato ai sindaci delle due città e ne hanno elogiato la bontà. "E' stato fondamentale l'aiuto di mia nonna Pietrina Piga e della sorella Maria Teresa, di 86 e 80 anni - racconta all'ANSA Federico - mi hanno insegnato passo passo la lavorazione di questo pane a partire da su Ghimisone (lievito) fino alla cottura. La più grande soddisfazione è aver recuperato una tradizione andata ormai persa che continuerò a tramandare in futuro, inoltre partire dal seme e arrivare al pane è qualcosa di emozionante".

Già i bisnonni di Federico coltivavano legumi e cereali di varietà antiche sarde. "Sono partito dalla semina dell'orzo, poi la mietitura e la molitura, operazioni fatte secondo i dettami dell'antica tradizione fino alla panificazione", aggiunge.  Questo risultato è frutto di un lavoro iniziato da Federico cinque anni fa con la valorizzazione di "su Arre", la polenta barbaricina fatta con la farina di orzo e erbe spontanee. "Il mio sogno è rientrare in Sardegna e trovare un lavoro nella mia terra. Le difficoltà sono tante - conclude Federico - ma sono giovane e sono pronto ad affrontarle purché la nostra identità culturale venga protetta, valorizzata e tutelata".
   

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