Sono le eccellenze
olivicole di Lazio, Toscana e Spagna a salire sul podio del XXII
Premio Biol, il concorso internazionale per gli extravergini
biologici che ha emesso i suoi verdetti stamattina a Ostuni.
Dunque ai vertici dell'annata olivicola bio, sul gradino più
alto il laziale "Olivastro" dell'azienda Quattrociocchi di
Alatri (Frosinone); secondo, il "Francibio" prodotto da Franci a
Montenero d'Orcia (Grosseto); terzo, il biodinamico andaluso
"Finca La Torre-Hojblanca". A un passo dal podio, al quarto
posto, il "Mimì Coratina" prodotto a Modugno (Bari) da Donato
Conserva (che si aggiudica dunque anche il BiolPuglia).
Se questi sono risultati i migliori assoluti dell'ultima
annata tra i 350 oli in gara da 15 Paesi, ad aggiudicarsi il
Premio BiolPack (miglior accoppiata etichetta-packaging
assegnato da una specifica giuria di esperti in comunicazione e
marketing) il total white del sivigliano "Egregio" - giudicato
"Puro, semplice, efficace" - con menzione speciale al barese De
Palma e al greco Arbor Beato.
La proclamazione dei vincitori è avvenuta nella Cittadella
dell'olio bio allestita nell'ex macello comunale, in una
spettacolare cornice formata dai bambini della Giuria BiolKids:
progetto che con percorsi formativi e laboratori d'assaggio di
oli bio ha coinvolto in sei regioni (Puglia, Calabria,
Basilicata, Sardegna, Emilia Romagna e Liguria) oltre 1.800
ragazzi di quarte e quinte classi di 20 scuole primarie. E 60 di
loro hanno formato il baby panel che ha affiancato i giurati
senior per assegnare il BiolKids all'olio preferito dai ragazzi:
il pugliese "Picholine" della fasanese Profumi di Castro -
Adriatica Vivai (l'elenco completo di tutti i riconoscimenti
sarà presto online su www.premiobiol.it).
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