Il progetto Suino Felix debutta in
società e lancia il marchio "Casertano 50%" per la
commercializzazione della nuova linea di carne di maiale frutto
dell'iniziativa. Se ne è discusso in occasione della
presentazione dei risultati della sperimentazione a Rocca
D'Evandro (Caserta) organizzata da Coldiretti Caserta. Ad
ospitare la presentazione, nel corso della quale consensi sono
stati espressi per Giuseppe Santopaolo e la sua azienda
zootecnica che ha concretamente realizzato la proposta
progettuale, è stata l'azienda vinicola Porto di Mola di Antimo
Esposito. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con
l'Associazione Nazionale Allevatori Suini, l'Associazione
Allevatori Campania Molise e il laboratorio Genenvet del
Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali
dell'Università Federico II e prevede l'utilizzazione alternata,
padre-madre, della razza suina casertana.
"L'obiettivo principale - spiega Giuseppe Santopaolo - è
quello di avere carne di qualità, con tempi di allevamento
inferiori a quelli delle razze autoctone. Un percorso per
contrastare tutte le frodi in commercio che oggi ci troviamo sul
mercato, che intaccano il buon nome del suino di razza
casertana". "Suino Felix è la realizzazione dell'idea di creare
un incrocio fra il suino di razza Casertana e il large White
Italia iscritte al libro genealogico, nata un po' di tempo fa,
ma che oggi è ufficialmente riconosciuto dall'Anas" evidenzia il
professore Vincenzo Peretti, della Federico II, responsabile
della parte scientifica del progetto aziendale: "Un incrocio che
nasce non per sostituire la razza autoctona casertana, ma per
soddisfare le richieste del territorio combattendo al tempo
stesso il falso. Si tratta di un F1 di prima generazione, ovvero
una volta allevati gli animali vanno al macello, senza ulteriori
incroci tra loro". "Quando si compra un salume o della carne
dove in etichetta c'è scritto semplicemente Nero, il consumatore
deve sapere che non sta acquistando un prodotto proveniente da
una razza autoctona pregiata, ma probabilmente un nome di un
colore del mantello che non si sa a cosa sia abbinato
geneticamente" conclude Peretti.
Presenti alla presentazione, fra gli altri, i vertici
dell'Associazione Allevatori Campania e Molise, Davide Minicozzi
e Augusto Calbi, e dell'Anas con Manolo Cappelloni, il referente
onas Marco Contursi ed i vertici di Coldiretti Campania con il
presidente Ettore Bellelli e il direttore Salvatore Loffreda:
"Coldiretti è vicina a chi produce qualità ed i piccoli
produttori vanno tutelati aiutandoli anche a trovare sbocchi per
la vendita. Quanti infatti non trovano posto nella grande
distribuzione possono contare sempre sui Mercato di Campagna
Amica che consentono di coniugare eccellenza e territorio"
spiegano Loffreda e Bellelli. Il vice sindaco di Rocca
D'Evandro, Antonio Fionda, e il direttore di Coldiretti Caserta
Giuseppe Miselli, hanno sostenuto: "Dobbiamo lodare gli
imprenditori coraggiosi che lavorano e fanno qualità nelle aree
interne. Santopaolo e Porto Di Mola sono esempi davvero
positivi".
Ha concluso i lavori l'assessore regionale all'Agricoltura
Nicola Caputo: "Come assessorato abbiamo messo in campo tutte le
misure possibili per valorizzare e proteggere il settore
recentemente minacciato dalla diffusione della PSA. Sostenendo
l'agro-economia regionale ed in particolare la suinicoltura
campana, che vanta razze tipiche e di pregio, come il Suino di
Razza Casertana. È stata anche l'occasione per ripercorrere le
attività messe in campo per il settore zootecnico ed illustrare
la nuova misura del CSR sulle filiere".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA