Nel terzo trimestre 2024
l'agroalimentare marchigiano negli States ha raggiunto quota
32,4 milioni di euro +18% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Nel 2023, il valore totale è stato di 41,8 milioni, pari al 7,4%
dell'export complessivo della regione. Un mercato, quello
statunitense, che rappresenta il principale sbocco per il vino
(12,3 milioni di export nel 2023) e per la pasta (16,4 milioni).
Una crescita costante si era già osservata negli ultimi anni,
con un balzo dai 24,2 milioni del 2018 ai 48 milioni del 2022,
segnando un aumento considerevole nonostante le difficoltà
causate dalla pandemia.
"Le barriere commerciali imposte dalla prima amministrazione
Trump tra il 2018 e il 2020 ne avevano frenato la crescita
mentre il successivo atto dell'ex presidente Biden, che nel 2021
aveva ripristinato gli accordi con l'Ue, ha consentito di
tornare a crescite significative", rileva Coldiretti Marche,
ponendo l'accento sull'eventuale decisione di nuovi dazi da
parte dell'Amministrazione Trump. "Una decisione del genere
rischia di compromettere i risultati positivi registrati negli
ultimi anni, mettendo a repentaglio una fetta importante
dell'economia regionale". Tuttavia non è l'unico fronte che
d'attenzione. "L'intera agricoltura italiana è messa a rischio
da accordi di libero scambio come il Mercosur, mercato di Paesi
sudamericani con i quali non c'è reciprocità di leggi. Basti
pensare all'uso diffuso di antibiotici e pesticidi anche vietati
nell'Unione Europea o le gravi violazioni dei diritti dei
lavoratori", concludono da Coldiretti Marche.
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