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Crescono le bevande ready to drink ma troppo costose per il 32%

Crescono le bevande ready to drink ma troppo costose per il 32%

Report di Cga by NIQ, il 55% dei consumatori uscito per un drink

ROMA, 21 gennaio 2025, 10:07

Redazione ANSA

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Crescono le bevande pronte da bere, le Ready to drink, con il 26% dei consumatori che dichiara di aver acquistato uno di questi prodotti negli ultimi tre mesi, mentre il 49% potrebbe considerarlo in futuro. Un segmento sempre più conosciuto e presente nell'Horeca, ma per il 32% percepito troppo costoso. E' quanto emerge nell'ultima indagine mensile sulle abitudini degli italiani nel fuori casa 'Consumer Pulse Report di CGA by NIQ'.


    Obiettivo è identificare le aree di crescita del settore nel suo insieme, che a novembre 2024 è risultato in equilibrio rispetto allo scorso anno con l'84% dei consumatori che ha dichiarato di essere uscito a mangiare e il 55% di averlo fatto per un drink; e ancora più di un terzo afferma di aver notato un aumento negli ultimi 12 mesi, mentre solo il 3% una diminuzione.
    Le Ready to drink, sono bevande immediatamente pronte al consumo, confezionate in bottiglia o lattina e premiscelate. Sul mercato si trovano prodotti a base di tè o caffè per la colazione o una pausa pomeridiana, così come varianti alcoliche, con distillati, liquori o acquaviti mixati a bibite o estratti di frutta o alcol free, ideali per l'aperitivo.


    Secondo la ricerca, il 31% dei consumatori considera il prezzo il fattore principale per incoraggiarli a scegliere questa tipologia di bevande e, allo stesso tempo, quasi la stessa percentuale lo percepisce come ostacolo. In entrambi i casi, è importante capire il pubblico di riferimento, precisa la ricerca, per poter studiare e applicare una strategia di prezzo che sia vincente rispetto alle categorie in competizione. Tra gli incentivi che ne favoriscono l'acquisto si ritrovano per il 27% dei consumatori, la promessa di un drink diverso dalle proposte abituali, la varietà di gusti offerti (27%), la comodità (17%), la fiducia in uno specifico brand (17%) e l'influenza di amici e familiari (16%). Il 36% degli italiani sostiene invece che vorrebbe una maggiore varietà di prodotti.
    Infine l'elevato contenuto di zuccheri e il gusto ritenuto troppo dolce sono, rispettivamente per il 27% e il 23%, motivi che ostacolano l'acquisto.
   

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