Dagli Usa alla Cina, passando
dall'Europa all'India e al Canada, la corsa ai computer
quantistici diventa globale, con oltre 25 miliardi di dollari di
investimenti pubblici, ai quali si aggiungono gli investimenti
di colossi tecnologici come Amazon, Google e IBM e quelli di
decine di piccole imprese e start up in tutto il mondo. Nascono
anche i primi servizi commerciali sulla spinta tante le
possibili applicazioni, che vanno dalla ricerca scientifica alle
comunicazioni ultra sicure, alla realizzazione di materiali mai
visti.
Dopo lo storico traguardo raggiunto da Google nel 2020, con
il primo computer quantistico capace di battere il più potente
dei supercomputer tradizionali, gli investimenti in questa nuova
frontiera scientifica e tecnologica continuano a crescere e sta
nascendo un vero mercato di prodotti e servizi. A trainarlo sono
soprattutto Stati Uniti, Cina ed Europa, in particolare con
Germania, Francia e Paesi Bassi; c'è anche un fiorire di startup
e servizi, come QuEra Computing, lanciata da fisici di Harvard e
Masachusetts Institute of Technology (Mit), o l'europea Qu&Co,
che punta a produrre entro il 2023 un processore a 1.000 qubit.
Si offrono poi servizi cloud, come quello lanciato da Amazon Web
Service con Braket, che permette a aziende e enti di ricerca
(fra i quali Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Cineca) di
usare macchine quantistiche senza dover investire in un
acquisto. "Braket - ha detto all'ANSA il direttore del Quantum
computing di Amazon Web Services (Aws), Simone Severini - è una
sorta di finestra aperta a tutti quelli interessati a capire e
vedere a che punto è la tecnologia evitando la complessità di
doversi dotare di queste macchine".
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