Armonizzare i limiti nazionali agli standard europei nel 5G, puntare sulle politiche attive e su nuove competenze tecniche, sono alcuni degli elementi che per Massimo Sarmi, da maggio alla guida di Asstel-Assotelecomunicazioni, possono completare le azioni già previste dal Pnrr. In un'intervista al Sole 24 Ore, il manager ha sottolineato che: "Le imprese della filiera Tlc sono pronte a mettere in campo servizi concreti e innovativi, a favore delle persone e del Paese. Proprio la filiera può essere un'eccellenza capace di anticipare i cambiamenti, tecnologici e sociali". Per Sarmi, la leva del Pnrr assume un rilievo fondamentale per far si che proprio la filiera Tlc ottimizzi tempi e adozione delle tecnologie, come quella che porterà a realizzare il piano Italia 1Giga, compreso nel progetto delle reti ultraveloci. "Il Governo ha messo al centro della propria agenda la transizione digitale - continua - focalizzando l'attenzione sulla digitalizzazione e sulla stessa filiera Tlc. Le prime proposte presentate, come l'aumento delle risorse destinate dal Pnrr e il Dl Semplificazioni, vanno nella direzione giusta, sostenuta da Asstel". Un ruolo determinante nell'ingresso verso la nuova era della connettività è rappresentato dalle competenze. "La formazione permanente in chiave digitale assume un significato decisivo per favorire la diffusione di nuove figure professionali in linea con le esigenze del mercato". Poi c'è il tema dei movimenti 'no-5G', che poggiano le varie obiezioni sull'adozione dello standard opponendosi all'innalzamento delle soglie per le frequenze. Come spiega Sarmi al Sole: "Nelle zone urbane e semi-urbane, il limite vigente è quello dei 6 volt per metro, a fronte delle indicazioni europee su valori superiori. I limiti attuali sono una penalizzazione e ritardano lo sviluppo.
Armonizzarli vuol dire promuovere sostenibilità ambientale e portare nuovi servizi ai cittadini".
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