Sono ormai più di 1.400 gli scienziati di tutto il mondo che hanno chiesto, in una lettera aperta, l'espulsione di Elon Musk dalla Royal Society britannica, una delle più antiche e prestigiose società scientifiche del mondo, della quale Musk è membro dal 2018.
Come riporta Nature sul suo sito i firmatari, tra i quali ci sono anche alcuni italiani che lavorano per lo più fra Gran Bretagna e Svizzera, protestano per le ripetute violazioni del codice di condotta della Royal Society da parte del proprietario di SpaceX, che continua a diffondere fake news sul suo social media X e che, lavorando ora a stretto contatto con il Presidente Trump, sta appoggiando i pesanti tagli alla ricerca scientifica negli Stati Uniti e gli attacchi contro i valori dell'inclusione e della diversità nella scienza.
"Non riesco a capire - recita
la lettera, scritta in prima istanza da Stephen Curry,
ricercatore dell'Imperial College in pensione e tra gli
appartenenti alla Royal Society, pubblicata sul suo blog
occamstypewriter.org - come queste azioni siano coerenti con un
codice di condotta che richiede ai membri di avere il dovuto
rispetto per la dichiarazione di valori della Società, valori
che chiedono di agire in conformità con i più alti standard di
condotta pubblica, di avere un impatto positivo e di cercare
l'eccellenza". La Royal Society conta circa 1.800 membri viventi
ed entrare a farne parte è considerato uno dei riconoscimenti
più prestigiosi. La rigorosa selezione avviene in base a
'contributi sostanziali al miglioramento della conoscenza', dice
Nature, e Musk è stato infatti scelto per lo sviluppo di
tecnologie fondamentali come razzi spaziali, auto elettriche e
impianti cerebrali.
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