Anche una compagnia che fa di privacy e sicurezza i suoi punti forza può cadere vittima di un attacco informatico.
È successo nel fine settimana a Snapchat, l'applicazione per lo scambio di messaggi che si auto-cancellano: ha subito un cyberattacco che ha compromesso le identità di alcuni suoi dipendenti. Gli hacker hanno inviato una e-mail di 'phishing', spacciandosi per l'amministratore delegato che chiedeva informazioni sul personale e uno degli impiegati incautamente ha risposto cadendo nella cyber-trappola.
La compagnia fa 'mea culpa' sul suo blog, scusandosi e sottolineando che la violazione non ha in alcun modo riguardato i server della chat né tantomeno i dati dei suoi utenti. Le informazioni trapelate sono state quelle relative ai salari di alcuni impiegati.
Un colpo all'immagine per una chat che mostra segni di crescita: l'amministratore delegato Evan Spiegel in un incontro con gli investitori, riportato dal sito Re/Code, ha appena annunciato il traguardo di 8 miliardi di video visti sulla piattaforma ogni giorno (a maggio scorso erano 2 miliardi).
Praticamente quanto Facebook anche se con una platea molto più ristretta: 100 milioni contro un miliardo di utenti attivi quotidianamente sul social network in blu.
Quanto al cyberattacco, Snapchat spiega che si è trattato di un caso isolato, riportato comunque all'Fbi. Ai dipendenti colpiti dalla fuga di dati la compagnia ha offerto due anni di assicurazione gratuita contro i furti di identità, mentre internamente nelle prossime settimane saranno raddoppiati i programmi di formazione su privacy e sicurezza.
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