Apple ha annunciato un ritardo nel lancio del suo assistente Siri potenziato dall'intelligenza artificiale. "Ci vorrà più tempo del previsto per realizzare queste funzionalità e prevediamo di lanciarle nel prossimo anno" si legge in una nota ufficiale che la compagnia ha condiviso con il sito Daring Fireball. Stando a Mark Gurman, giornalista di Bloomberg ed esperto di fatti riguardanti la Mela, il rimando di Siri causerà anche un ritardo nell'annuncio del primo speaker con display di Apple, previsto inizialmente entro marzo di quest'anno.
L'altoparlante dovrebbe essere il primo del gruppo con a bordo Siri generativa. La visione originale per l'assistente rinnovato, svelato insieme ad Apple Intelligence, vede un chatbot in grado di comprendere l'attività sullo schermo e agire in maniera proattiva all'interno delle app. Tutto molto simile a ciò che oggi può fare Gemini, l'IA di Google che ha acquisito sugli smartphone Galaxy S25 e Google Pixel capacità 'agentiche', ossia di interazione con alcune applicazioni installate sul telefono. Lo slittamento del nuovo Siri potrebbe essere legato al potenziamento dell'infrastruttura cloud che gestirà le richieste degli utenti. Bloomberg ricorda come da sempre Apple ponga un'enfasi particolare alla privacy dei dati ed è per questo che ha dedicato ad Apple Intelligence una nuova infrastruttura di cloud computing che poggia su chip proprietari per mettere al sicuro le informazioni personali dei consumatori.
Stando all'azienda, ad oggi Siri gestisce 1,5 miliardi di richieste al giorno, che aumenterebbero in maniera esponenziale con l'arrivo dell'IA integrata direttamente nell'assistente. A fine febbraio, Amazon ha presentato il più importante aggiornamento di Alexa, al debutto negli Stati Uniti nella versione Plus. Anche qui, la forza principale è la presenza dell'IA generativa, che consente agli speaker di imparare più a fondo le abitudini delle persone, per migliorare la loro vita, anticipando le azioni prima che diventino necessità.
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