E' il movimento di convergenza tra la parte settentrionale della Sicilia e la parte meridionale del Tirreno ad aver scatenato il terremoto di tipo compressivo che alle 16.19 del 7 febbraio 2025 ha scosso le isole Eolie con una magnitudo di 4.8. Lo spiega il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni.
"La zona colpita si trova in una fascia che corre da est verso ovest, grossomodo da Ustica alle Eolie, che è notoriamente una zona in cui la parte nord della Sicilia sta convergendo con la parte meridionale del Tirreno generando terremoti di tipo compressivo", afferma Doglioni.
E' escluso ogni tipo di legame con i recenti terremoti di Santorini, che invece rientrano in un contesto geodinamico completamente distinto e separato.
L'evento rilevato, come osserva il direttore dell'Osservatorio Etneo di Catania Stefano Branca, è stato di media intensità e profondità, in linea con l'attività sismica della zona interessata.
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