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Mattarella, le disuguaglianze sanitarie ancora penalizzano le donne

Mattarella, le disuguaglianze sanitarie ancora penalizzano le donne

'Migliorare la loro salute contribuisce a benessere della società'

ROMA, 22 aprile 2025, 19:16

Redazione ANSA

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Italia, oggi, persistono ancora "marcate diseguaglianze sanitarie che penalizzano le donne". Sono forti, e richiamano all'azione, le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata nazionale della salute della donna, che si celebra oggi.

Per la maggiore tutela della salute femminile, evidenzia il capo dello Stato, resta molto da fare anche se grandi sono stati i passi avanti. Nel concreto, questo significa spingere sull'acceleratore della Medicina di genere ma pure, come sottolinea la premier Giorgia Meloni, promuovere politiche a favore della fertilità.

E, al contempo, puntare ad un allargamento della fasce d'età, rileva il ministro della Salute Orazio Schillaci, per gli screening come quello contro il tumore al seno. "Migliorare la salute delle donne significa contribuire al benessere della intera società - afferma Mattarella -. La Costituzione italiana, all'articolo 32, afferma il principio della pari dignità di ogni persona, garantendo un equo accesso alle cure mediche. Una prescrizione che fa propria la necessità di percorsi di cura con strumenti e protocolli pienamente adeguati alla salute femminile".

Negli ultimi anni, riconosce il capo dello Stato, l'Italia ha intrapreso importanti passi avanti in questa direzione, introducendo la medicina di genere nel Servizio Sanitario Nazionale, ma "nonostante questi progressi significativi, persistono ancora marcate disuguaglianze sanitarie". Inoltre, "l'aspettativa di vita superiore rispetto a quella degli uomini si accompagna a un'incidenza più elevata di malattie croniche, con una vulnerabilità più accentuata rispetto a quella maschile. Occorre quindi - avverte - proseguire sulla strada intrapresa, rafforzando la medicina di genere, con gli investimenti nella ricerca, nella prevenzione, nell'educazione sanitaria e nella formazione specifica dei professionisti". Per la salute anche delle donne la chiave è dunque rafforzare la prevenzione, che "questo governo considera centrale", sottolinea da parte sua Meloni: "L'estensione in molte Regioni, ad esempio, dello screening mammografico alle fasce d'età 45-49 e 70-74 anni rappresenta un passo avanti significativo, ma è un dato che ci sprona a fare ancora di più", afferma. E poi, un altro aspetto cruciale, secondo la premier, è "l'attenzione che si deve avere nei confronti del tema della fertilità, che è strettamente correlato al sostegno della natalità.

È il motivo che ci ha spinto a stanziare - ricorda - tre milioni e mezzo di euro per realizzare specifiche campagne di informazione e sensibilizzazione sui test di riserva ovarica". Per accendere i riflettori su tutti questi aspetti, dal 2015 è stata istituita la Giornata della salute della donna su iniziativa della Fondazione Atena Onlus e promossa dal Ministero della Salute: "E' particolarmente importante - ha affermato Schillaci in occasione dell'evento celebrativo organizzato nella sede Agenas - perché richiama l'attenzione di tutti sulla salute delle donne che è fondamentale. Noi abbiamo in mente una prevenzione a 360 gradi che guardi a tante malattie non solo oncologiche". Ed ancora: "Mi piace ricordare che due terzi di chi oggi studia Medicina è donna, quindi la professione sarà sempre più femminile e avrà una sensibilità diversa. E concludo anche con l'attenzione nei programmi per i 'clinical trials' che spesso arruolano solamente uomini mentre dovrebbero essere specifici per le donne". Attualmente, sono 1200 i farmaci in sviluppo mirati alle donne e in 10 anni sono quasi triplicati gli studi sulla salute al femminile in Italia. La ricerca va avanti ma, come ha ricordato l'attrice Nancy Brilli con una testimonianza sulla propria condizione di paziente affetta da endometriosi, è necessario fare molto di più. In questa direzione vanno anche varie delle nuove terapie previste con l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza. E' infatti pronta la proposta del ministero della Salute per l'aggiornamento dei Lea: tra le nuove prestazioni sono inclusi pure lo screening e la sorveglianza attiva per tumori della mammella e dell'ovaio in soggetti con mutazioni genetiche Brca1 e Brca2 e terapie psicoeducazionali per i disturbi dell'alimentazione. 

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