"Dobbiamo impegnarci affinché venga riconosciuta l'autonomia gestionale dei medici odontoiatri all'interno della casa comune della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, ponendoci con spirito costruttivo e non come corpo estraneo". Queste le prime parole di Andrea Senna, già vicepresidente dell'Ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri di Milano, subito dopo l'elezione a presidente della Commissione albo odontoiatri (Cao) nazionale. La sfida, spiega, è "recuperare l'autorevolezza e la credibilità perse in questi anni", portando "la componente medica a convergere su obiettivi comuni: solo così avremo quella forza per ottenere attenzione da parte della politica".
Milanese, 50 anni, Senna è componente della Cao nazionale dal 2021 e oggi vuole "esportare il modello di unità e sinergia costruito a Milano a livello nazionale". Molti gli obiettivi della sua presidenza: "Ci impegneremo per attivare finalmente il potere sanzionatorio di Agcom nell'ambito della pubblicità sanitaria e ci occuperemo di contrastare il turismo odontoiatrico", afferma. "Forniremo sostegno a qualsiasi iniziativa affinché venga riconosciuto il diritto della libera scelta del medico da parte del cittadino", e sarà importante "l'impegno per ottenere una maggiore rappresentanza degli odontoiatri all'interno dei Consigli direttivi degli Ordini (ora la maggior parte è di 2 su 15, al di sotto del rapporto medio odontoiatri/medici)". Un lavoro "a fianco delle associazioni di categoria, non come vagone trascinato da altri, bensì come una locomotiva che viaggia su binari paralleli ma indipendenti da quelli dei sindacati". Solo così, conclude, "potremo riprendere il percorso di autodeterminazione della nostra professione".
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