"La presentazione del DFP 2025 - si
legge nella risoluzione della maggioranza - avviene in una fase
che continua a essere caratterizzata da un contesto globale
incerto e nel quale, ai conflitti in atto in Ucraina e in
Medioriente, si aggiungono le tensioni commerciali conseguenti
alle decisioni di politica economica e commerciale degli Stati
Uniti". "In tale contesto - si spiega - le stime di crescita del
PIL italiano sono state riviste, prudentemente, nei primi anni
al ribasso rispetto a quelle contenute nel Piano strutturale di
bilancio di medio termine 2025-2029 (Piano) dello scorso
autunno". "In particolare - si osserva - per l'anno in corso la
crescita reale del PIL è stimata allo 0,6% mentre, nel triennio
2026-2028, si attende una crescita reale dello 0,8% in media
annua; le previsioni macroeconomiche tendenziali del DFP 2025
sono state validate dall'Ufficio parlamentare di bilancio (UPB)
con nota del 7 aprile 2025, al termine delle interlocuzioni
previste dal Protocollo d'intesa tra l'UPB e il Ministero
dell'economia e delle finanze". "Il quadro di finanza pubblica
tendenziale illustrato nel DFP 2025 - si sottolinea - mostra il
sensibile miglioramento realizzato in base ai dati di consuntivo
del 2024 e conferma sostanzialmente gli obiettivi per il periodo
successivo indicati nel Piano dello scorso autunno; il rapporto
deficit/PIL si è attestato, nel 2024, al 3,4%, in miglioramento
sia rispetto al valore previsto nel Piano, sia alle precedenti
stime formulate lo scorso anno. L'aggiornamento delle
previsioni, per l'anno in corso e il successivo biennio,
conferma il profilo di deficit previsto dal Piano".
"In particolare - si prosegue - il deficit del 2025 è ancora
previsto al 3,3% del PIL mentre, per quanto riguarda il 2026, si
mantiene la stima del 2,8%, coerente con l'obiettivo di uscire
dalla procedura per disavanzi eccessivi. Il miglioramento è
atteso proseguire anche nel biennio successivo, quando si
prevede un deficit del 2,6% nel 2027 e del 2,3% nel 2028;
il rapporto debito/PIL, che nel 2024 ha fatto registrare un
livello del 135,3%, mostra nel triennio 2025-2027 un andamento
leggermente più favorevole rispetto alle previsioni del Piano
dello scorso autunno, passando dal 136,6% nel 2025, al 137,6%
nel 2026 e al 137,4 nel 2027, a partire dal quale si attende la
ripresa di un percorso discendente che dovrebbe portare a un
livello del 136,4% già nel 2028". "L'indicatore della spesa
netta mostra un andamento conforme con il percorso indicato nel
Piano e previsto nelle raccomandazioni del Consiglio; il
consuntivo relativo al 2024 ha mostrato una crescita
dell'indicatore pari al -2,1%, evidenziando una riduzione
maggiore di quanto indicato nel Piano (-1,9%), mentre per l'anno
in corso si prevede un tasso di crescita intorno all' 1,3%. Gli
andamenti a legislazione vigente per gli anni successivi
mostrano che, allo stato, il tasso di crescita dell'aggregato di
spesa netta è confermato per il 2026, mentre risulta più basso
(di circa 0,1 punti percentuali) nel 2027 e nel 2028 rispetto a
quanto indicato nel Piano".
"Il monitoraggio delle riforme e degli investimenti previsti
nel Piano illustra i progressi realizzati, fornendo elementi che
mostrano un quadro nel complesso positivo, in particolare nelle
aree relative all'estensione del periodo di aggiustamento; una
particolare attenzione va rivolta ai costi sanitari per la
prevenzione per migliorare lo stato di salute della popolazione,
ed in particolare l'immunizzazione e lo screening che sono da
considerarsi prioritari per la resilienza sociale ed economica",
conclude la risoluzione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA