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Aviaria, 'in Italia situazione sotto controllo'

Aviaria, 'in Italia situazione sotto controllo'

In 6 mesi 156 focolai tra uccelli selvatici, pollame e mammiferi

ROMA, 24 aprile 2025, 12:35

Redazione ANSA

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Da settembre 2024, in Italia sono stati registrati 97 focolai di influenza aviaria tra gli uccelli selvatici, 56 nel pollame domestico e 3 focolai tra i mammiferi, con un progressivo calo negli ultimi due mesi durante i quali si è verificato 1 solo focolaio in allevamento di polli e 5 isolamenti in uccelli selvatici. Sono i numeri diffusi dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), dove ha sede il Laboratorio di referenza europeo per l'influenza aviaria, che ha rassicurato che la situazione del nostro Paese è "di fatto sotto controllo".
    Non va altrettanto bene nel resto d'Europa. Germania e Paesi Bassi stanno attraversando una situazione seria per i volatili selvatici, mentre Polonia e Ungheria per quanto riguarda gli allevamenti. "Queste situazioni di criticità sono sicuramente allarmanti e da tenere sotto stretto monitoraggio", dice in una nota Antonia Ricci, direttrice generale dell'IZSVe. "Se non si è pronti a mettere in atto misure di controllo e contenimento efficaci la malattia diventa ingovernabile".
    Da questo punto di vista, l'Italia è diventata "un riferimento a livello internazionale", aggiunge Ricci, tanto che "la prossima settimana un team di nostri esperti sarà proprio in Polonia per aiutare i colleghi polacchi a controllare la diffusione della malattia".
    Inoltre, "in Italia opera un'industria avicola molto sviluppata, moderna e autosufficiente Nel nostro Paese produciamo più carne di pollo di quanta ne viene consumata e dunque non c'è l'esigenza di importare", ricorda l'esperta che ha fatto sapere che si sta lavorando "a un piano strategico nazionale per il controllo dell'influenza aviaria che possa prevedere anche la vaccinazione come strumento di prevenzione, insieme a tutte le altre misure che abbiamo visto essere efficaci per il controllo della malattia", conclude Ricci.
   
   

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