Ha provocato un tamponamento perché
la sua auto, un suv di una marca piuttosto nota e dotato di un
sofisticato sistema anticollisione, "invece di frenare ha
accelerato". E' quanto denuncia un manager in un esposto
presentato alla Procura di Napoli Nord con il quale chiede "il
sequestro probatorio della vettura" affinché sia effettuato
"l'accertamento informatico dei files log presenti nella
centralina" e, se dovessero emergere dei difetti, un "sequestro
preventivo di tutti i modelli simili circolanti sul territorio
italiano" propedeutico a una "urgente campagna di rientro di
tali vetture".
La decisione di rivolgersi agli inquirenti è scattata dopo
avere appreso dal web che negli Stati Uniti è stata avviata una
class action finalizzata al ritiro di quel modello di automobile
in quanto più volte protagonista di incidenti stradali causati
proprio dal sistema anticollisione malfunzionante.
Il tamponamento, per fortuna, è avvenuto mentre procedeva a
bassa velocità, nel traffico, e l'uomo, un 62enne, ha avuto
l'impressione di un'accelerazione piuttosto che della frenata:
"immagino cosa sarebbe successo - sottolinea nell'esposto - se
fosse avvenuto a velocità sostenuta".
"A causa del grave rischio occorso e della possibilità che
ciò potesse capitare anche a terzi possessori della stessa
vettura", il manager, assistito dall'avvocato Sergio Pisani, ha
così deciso di chiedere alla Procura di fare accertamenti che
potrebbero evitare sinistri anche mortali.
Dopo l'incidente l'uomo ha chiesto una valutazione dei dati
informatici alla casa produttrice la quale, dopo qualche mese,
ha però attestato che i sistemi dell'autovettura "erano e sono
perfettamente funzionanti". Ma, per il manager, c'è stato un
malfunzionamento del sistema anticollisione, degli airbag e
anche della cintura di sicurezza, regolarmente indossata, "che
ha azionato il pretensionatore" esponendo a pericolo lui e altri
automobilisti.
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