La mobilità del futuro, tra cambiamenti e difficoltà da affrontare. Nel giorno dell'inaugurazione della prima edizione di NME (Next Mobility Exibition), la Fiera di Milano-Rho ha ospitato l'evento 'Pensare il modo differente per muoversi in modo intelligente', organizzato da Federmotorizzazione e Confcommercio Mobilità. Nel corso dell'incontro sono stati analizzati i radicali cambiamenti che stanno trasformando le città, destinate a diventare più 'intelligenti e verdi', grazie anche alla micromobilità e ai punti di interscambio.
L'evento, ideato dalle due organizzazioni che in Italia rappresentano oltre 450.000 addetti, è stato aperto dagli interventi degli eurodeputati Massimiliano Salini (Forza Italia) e Paolo Borchia (Lega). "L'incertezza - è l'analisi di Salini - deriva da fattori che non sono controllabili nei luoghi dove si assumono le decisioni politiche. Ora il percorso si annuncia estremamente duro per cercare di modificare quei provvedimenti così staccati dalla realtà assunti dalla Commissione UE. Primo punto sarà ottenere una modifica almeno del metodo se non del target, introducendo un più reale conteggio sull'intero ciclo di vita dei veicoli".
"Il percorso della transizione - ha invece commentato Borchia - avanza con un'overdose di ideologia. C'è da sperare che l'apertura di Greta Thunberg, che ha recentemente considerato un errore lo spegnimento delle centrali nucleari in Germania, rappresenti uno spartiacque. Non dobbiamo dimenticare che gli ambiziosi obiettivi europei sono troppo sfidanti e ideologici e, così come proposti, mettono a repentaglio la competitività industriale europea" Nel corso dell'evento, Pierluigi Ascani, presidente di Format Research, ha presentato i risultati di uno studio che mette a confronto la visione dei cittadini e delle imprese sugli effetti della transizione elettrica in atto. "Gli ostacoli - ha spiegato Ascani - sono diversi. I cittadini accusano l'insufficienza dei servizi di trasporto pubblico urbano e l'integrazione tra città diverse. Lo studio evidenzia che il 56 per cento dei cittadini ritiene che la transizione impatterà pesantemente sugli spostamenti, ma anche che l'84,5 per cento degli italiani comprerebbe un'auto elettrica, ma solo se costerà fino a 25.000 euro. Per quanto riguarda l'impatto sulle imprese, il 34,5 per cento dei responsabili prevede un impatto negativo, con il 2,6 per cento che vede nero, e ipotizza il rischio di chiusura".
La mobilità metropolitana e la sua futura rivoluzione, comprenderà per forza di cose anche una riflessione sul fattore parcheggi. "La mobilità urbana - ha commentato Laurence Bannerman, segretario generale di Airpark - è particolarmente complicata da un rapporto della ripartizione modale che prevede in media il 60 per cento degli spostamenti in auto privata e il 40 con trasporto pubblico (esclusa la città di Milano). Questo dipende dal fatto che non ci sono alternative efficienti. Serve un ripensamento complesso che tenga conto dei pesi dei componenti della mobilità quando si introducono nuovi elementi".
I lavori sono stati chiusi da Simonpaolo Buongiardino, Presidente Federmotorizzazione e Confcommercio Mobilità. "Serve un diverso approccio al tema dello sviluppo della motorizzazione elettrica - ha spiegato Buongiardino - tra il Nord Europa, più ricco, e il Sud Europa Mediterraneo, più povero. Il cittadino medio italiano non acquista auto elettriche perché non se le può permettere: i decisori politici devono farsi interpreti dei bisogni dei cittadini e adottare linee adatte al nostro Paese, puntando con decisione allo svecchiamento del parco inquinante, il più vetusto d'Europa, anche attraverso le motorizzazioni tradizionali di ultima generazione".
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