In India, dove l'elettrificazione del parco veicolare si scontra con numerosi fattori contingenti, il Governo ha confermato il suo impegno per sostenere l'utilizzazione di carburanti alternativi e di origine bio.
Il Ministero del petrolio e del gas naturale ha infatti dato il via libera interministeriale ad un nuovo obiettivo (rivisto rispetto al precedente) che prevede una miscelazione di etanolo al 30%.
Questo anche perché dallo scorso primo aprile, è scattato l'obbligo per tutte le stazioni di servizio in India idi vendere benzina E20, contenente cioè il 20% di etanolo. Questa miscelazione di etanolo - d'origine biologica - è stata raggiunta, sottolinea il Governo - con 5 anni di anticipo.
Citando un rapporto di InCred, Deepak Ballani direttore generale della Associazione indiana dei produttori di zucchero e bioenergie, ha confermato che !quest'anno abbiamo già raggiunto impiegando bioetanolo circa il 19-20%. Questo è cinque anni prima dell'obiettivo del 2030". Per raggiungere lo step successivo, le autorità indiane stanno valutando se adottare una strategia graduale o unificata.
Nel primo caso l'obbligo di vendita dell'E30 scatterebbe in più fasi nelle maggiori città, mentre la strategia unificata punta ad una distribuzione capillare in tutto il Paese.
Al momento utte le auto a benzina vendute in India sono già compatibili con il carburante E20. Tuttavia, sottolinea Autocar India, se il contenuto di etanolo nella benzina dovesse aumentare, superando il 25%, la potenza del motore e l'efficienza potrebbero risentirne.
Le auto a benzina più vecchie - che non sono conformi allo standard E20 - corrono infatti un rischio maggiore. L'etanolo è anche corrosivo in quanto assorbe l'umidità dall'atmosfera e può danneggiare le parti in gomma e plastica come il serbatoio del carburante, le guarnizioni, gli anelli di tenuta e le tubazioni del carburante in caso di contatto prolungato.
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