Il futuro dell'auto in Africa si muove rapidamente ma lo fa, anziché sull'asfalto, su materie prime vitali come il rame, il cobalto, la bauxite e il litio.
Come evidenzia un rapporto di Mordor Intelligence l'industria motoristica e numerosi mercati del Continente stanno subendo una significativa trasformazione che è guidata dalle abbondanti risorse naturali e dal posizionamento strategico nella catena di fornitura globale.
Secondo quanto riporta Mordor Intelligence le dimensioni del mercato automobilistico africano - che sono oggi stimate in 21,55 miliardi di dollari - raggiungeranno i 27,63 miliardi entro il 2030, con un indice di crescita annuale del 5,1% durante il periodo preso in considerazione (2025-2030).
La posizione strategica del Continente e il miglioramento delle infrastrutture portuali stanno facilitando migliori collegamenti commerciali, come dimostrato dall'arrivo di 478.589 nuovi veicoli nel porto di Tanger Med già tre anni fa (l'ultimo dato disponibile è quello del 2022) a dimostrazione della crescente capacità della Regione nella logistica e nella distribuzione automobilistica.
Le capacità produttive in Africa si stanno espandendo, dando il via ad un passaggio dalla tradizionale dipendenza dalle importazioni alla creazione di valore locale. Ciò vale in particolare per due hub automobilistici chiave come quelli del Marocco e del Sudafrica.
Nel Paese nordafricano il settore industriale ha già dimostrato notevoli capacità di esportazione. Ne sono un esempio gli stabilimenti Melloussa e Somaca di Renault che nel 2022 hanno prodotto 295.393 veicoli per l'esportazione, mentre l'impianto di Kénitra di Stellantis ha contribuito all'export con altri 124.112 veicoli. Un consuntivo del 2023 indica il Marocco al primo posto nel valore delle esportazioni auto, pari a 6,4 miliardi di dollari.
Sul secondo gradino di questa classifica si posizione a breve distanza (5,407 miliardi) il Sudafrica, che distacca il gruppo degli inseguitori, ancora arretrati nell'output motoristico.
E' il caso Djibouti (350 milioni), dell'Uganda (22,3), della Tanzania (19,4), della Tunisia (13,6), del Ghana (6,6), della Namibia (6,15) e dell'Egitto (6).
Primo Paese del Continente ad avviare storicamente la produzione di auto (l'attività è iniziata nel 1923 con un assemblaggio della Ford T) ed oggi saldamente in testa per quantità di produttori e importanza di queste localizzazioni è il Sudafrica, che conta 92 industrie sommando i grandi gruppi (Baic, Bmw, Ford, Iveco, Mahindra, Man, Mercedes-Benz, Nissan, Stellantis Peugeot, Toyota, Volkswagen) e gli operatori della componentistica per auto e veicoli industriali).
In Africa sta guadagnando slancio anche la transizione verso la mobilità elettrica. Il Sudafrica sta guidando questo trend attraverso il suo piano Just Energy Transition (JET) finanziato con il corrispettivo di 6,84 miliardi di dollari e che mira a produrre il suo primo veicolo elettrico sudafricano entro il 2026.
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