Il colosso dell'autonoleggio
lascia a piedi 113 dipendenti e i sindacati si preparano allo
scontro. Dieci giorni fa, il 3 febbraio, la società di
autonoleggio Avis Budget Italia ha avviato una procedura di
licenziamento collettivo per 113 dipendenti in tutto il Paese,
sui 685 lavoratori a tempo indeterminato a cui se ne aggiungono
46 a termine. L'azienda fa parte del gruppo americano Avis
Budget Group quotato alla Borsa di New York, leader mondiale del
settore, ed è presente in maniera capillare sul territorio
italiano attraverso cinque marchi: Avis, Budget, Maggiore,
AmicoBlu, Morini. Dimensioni che non sono bastate a evitarle
una crisi. Nella lettera che apre la procedura si parla di "un
profondo cambiamento nei comportamenti di acquisto dei
consumatori dei servizi di noleggio che il perdurare della crisi
economica ha ulteriormente accentuato", che si affianca al boom
dell'online, con una "concorrenza sempre più aggressiva", e al
rafforzamento della domanda low cost. "Nel 2023 la società ha
registrato una perdita di 3,5 milioni. Nel 2024, anche se il
bilancio di esercizio non è ancora stato approvato, si stima che
la perdita salirà a circa 7 milioni", stima la società, che per
l'anno scorso calcola una crescita dei costi del 14% a fronte di
ricavi aumentati solo del 2%. Da qui la necessità di chiudere
cinquanta stazioni di noleggio per il ramo auto, a cui si
intendono aggiungere altre 18 chiusure sui furgoni. A farne le
spese, nei piani dell'azienda, sono soprattutto i lavoratori di
Roma, dove sono previsti 47 licenziamenti, e Milano, con 18
esuberi su 101 dipendenti. Ma oltre a Lazio e Lombardia sono
colpite anche Puglia, Emilia-Romagna, Provincia autonoma di
Bolzano (dove si trova la sede legale), Sicilia, Toscana,
Liguria, Campania, Veneto e Piemonte. I sindacati non ci
stanno e due giorni fa hanno aperto lo stato di agitazione,
partendo dal blocco di tutte le prestazioni straordinarie e
supplementari di tutto il personale. Chiedendo l'apertura
dell'esame congiunto, nei giorni precedenti, Filt Cgil, Fit Cisl
e Uiltrasporti hanno espresso "tutte le perplessità del caso
rispetto alle 'reali' motivazioni addotte per l'avvio della
procedura in oggetto. Inoltre, vi è il ragionevole dubbio che i
criteri utilizzati dalla società per individuare le risorse da
licenziare non siano oggettivi, ma 'soggettivi', in quanto
sembrerebbe che la scelta delle persone da licenziare sia
mirata". Il primo incontro tra sindacati e azienda si terrà il
21 febbraio nella sede della Aniasa. Non è la prima volta, negli
ultimi anni, che Avis Budget taglia il personale. Ma stavolta,
attaccano i sindacati, "sembrerebbe esserci un approccio tanto
muscolare quanto arrogante".
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