Era l'aprile del 1955, quando, al Salone dell'automobile di Torino, Alfa Romeo presentò la Giulietta Berlina, una vettura elegante e dal carattere sportivo che è diventata simbolo della rinascita del Paese incarnando il sogno di un'intera generazione.
"La Giulietta Berlina portò il DNA sportivo Alfa Romeo nel quotidiano degli italiani, rendendo ingegneria e aspirazioni alla portata di un ceto medio emergente - ha dichiarato Roberto Giolito, Head of Heritage Stellantis - Questo modello riuscì a fondere il prestigio delle vetture sportive del Biscione con la funzionalità di un'auto familiare, affermandosi come simbolo di progresso e rinascita nell'Italia del dopoguerra." All'inizio degli anni Cinquanta, Alfa Romeo, fresca di due titoli mondiali consecutivi in Formula 1 conquistati con l'Alfetta guidata da Farina e Fangio, rispettivamente nel 1950 e 1951, sente l'esigenza di ampliare la propria produzione e rivolgersi a un pubblico più vasto, pur mantenendo intatti stile, tecnologia e prestazioni. Nasce così Giulietta Sprint, presentata al Salone di Torino del 1954 e diventata ben presto un successo commerciale, tale per cui i tecnici Alfa Romeo hanno accelerato lo sviluppo della versione Berlina.
Il 20 aprile 1955, fa il suo debutto la Giulietta Berlina: un modello compatto dalle prestazioni brillanti e che segue il motto "l'auto per la famiglia che vince le corse".
Giulietta Berlina a trazione posteriore si distingue subito per soluzioni all'avanguardia per l'epoca: sotto il cofano spicca un motore a 4 cilindri bialbero di 1.290 cmü, capace di erogare 53 CV e spingere la vettura a 140 km/h di velocità massima, un risultato eccezionale per l'epoca, ottenuto anche grazie al peso contenuto di soli 870 kg.
Il propulsore della Giulietta è realizzato in alluminio (una prima assoluta nelle auto di grande produzione) come anche la scatola del cambio e quella del differenziale; le canne dei cilindri sono riportate in ghisa speciale; la distribuzione è a doppio albero a camme in testa (è l'unico fra i propulsori di piccola cilindrata di quegli anni) mentre l'albero a gomiti è montato su cinque supporti. Da ricordare, inoltre, che la produzione della Giulietta Berlina segna una svolta industriale epocale per Alfa Romeo. Se la 1900 aveva introdotto la produzione in serie, è con la Giulietta che lo stabilimento del Portello si trasforma davvero in una fabbrica moderna arrivando a produrre fino a 200 vetture al giorno.
L'eredità di Giulietta Berlina sarà raccolta nel '62 dall'altrettanto mitica Giulia, che perfezionerà le doti della Giulietta, in termini di prestazioni e innovazione, portando avanti la tradizione Alfa Romeo di realizzare vetture compatte di categoria superiore.
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