Prof accompagnatori che latitano,
costi alle stelle, sanzioni disciplinari contro gli studenti
turbolenti ma anche giovani che non hanno poi così tanta voglia
di stare con i propri coetanei. Così - dalle scuole medie alle
superiori - i viaggi d'istruzione somigliano sempre di più a un
lusso per pochi, speso soprattutto entro i confini dello
Stivale.
A rivelarlo è l'edizione 2025 dell'Osservatorio sulle gite
scolastiche di Skuola.net, che ha interpellato 3.000 giovani
delle scuole di secondo grado. Confermando un trend ormai
stabile dal post pandemia - quando le gite sono riprese dopo due
anni di stop - che vede la quota degli alunni che restano a casa
e i motivi che spingono le scuole a non organizzare il viaggio
d'istruzione sostanzialmente i medesimi.
Anche quest'anno, infatti, circa 1 studente su 2 dovrà
rinunciare al viaggio d'istruzione di più giorni: Il 29% ha già
ricevuto comunicazione da parte della scuola che non si partirà,
mentre l'11% è ancora in attesa di ricevere indicazioni; un
silenzio che a questo punto dell'anno è una pietra tombale.
Ma c'è poi chi - un non trascurabile 7% - vedrà i propri
compagni andare e, sorprendentemente, tra chi resta la
motivazione principale, in un caso su due, è la mancanza di
desiderio nello stare qualche giorno fuori casa a contatto
giorno e notte con prof e compagni. Un trend che già si rilevava
prima della pandemia e che oggi è diventato decisamente
dominante. Seguito dalle motivazioni economiche, che hanno
spinto a mollare un terzo dei rinunciatari "volontari".
In più, per circa 1 su 4 dei "delusi" non è prevista nemmeno la
tradizionale gita fuori porta di un giorno. A cui si aggiunge
una quota - pari a circa 1 su 3 - di sognatori che aspettano che
il proprio istituto ne pianifichi una entro la fine delle
lezioni.
Il budget di spesa medio è una cifra nell'ordine dei 424 euro,
con un aumento del 5% rispetto allo scorso anno. Il range di
spesa più diffuso - per il 42% dei partenti - è leggermente
inferiore e si attesta tra i 200 e i 400 euro. Ma il 45% ha
dovuto mettere in conto cifre superiori.
Il pullman è il mezzo di trasporto preferito per raggiungere la
destinazione prescelta (53%), marginalizzando l'aereo (25%) e il
treno (13%).
Le mete più gettonate sono le città d'arte e, più in generale,
tutti quei luoghi che trasudano storia e arte. Gli istituti
scolastici che non hanno dovuto arrangiarsi per questioni
economiche hanno, infatti, optato per tutte quelle località in
grado di offrire spunti da un punto di vista culturale.
All'estero svettano Atene e Barcellona, seguite da Praga e
Parigi, con una menzione speciale per Dublino. In Italia l'arte
la fa da padrona, con Firenze, Napoli e Palermo in cima alle
destinazioni preferite dalle scuole. Roma e Milano, invece,
restano ai piedi del podio. In alternativa, ci si muove tra le
località di mare o di montagna, o verso città meno turistiche -
sempre per questioni di budget - come testimonia il 24% degli
studenti.
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