Un complesso ed innovativo
intervento ha permesso ad una donna affetta da carcinoma ovarico
avanzato di essere sottoposta ad un trattamento radicale e di
poter ottenere una significativa riduzione del rischio di
recidiva. È la storia di Claudia (nome di fantasia a tutela
della privacy) che era stata ricoverata presso l'Azienda
Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli con la diagnosi
di carcinoma ovarico avanzato. La paziente, a seguito di un
lungo studio clinico del Gruppo Oncologico Multidisciplinare
ginecologico coordinato dal professor Carmine De Angelis, e dopo
un adeguato trattamento medico, è stata ritenuta idonea per
affrontare un innovativo intervento di citoriduzione associata
ad una chemio ipertermia intra peritoneale. Ma vediamo di cosa
si tratta.
"Semplificando - spiega il professor Giuseppe Bifulco,
direttore della Uoc di Ginecologia e Ostetricia della Federico
II - possiamo affermare che questa procedura, unitamente
all'intervento chirurgico radicale, è uno dei più innovativi
percorsi terapeutici nel trattamento del carcinoma ovarico. Nel
corso dell'intervento, infatti, la paziente è stata trattata con
l'impiego di farmaci chemioterapici per via intraperitoneale,
vale a dire che le cellule cancerose sono entrate così in
contatto diretto con l'agente citotossico ed in questo modo è
possibile minimizzare il rischio di una recidiva".
Il lungo e complesso intervento (ben 6 le ore di sala
operatoria) è stato eseguito con successo presso il DAI Materno
Infantile, ha visto la collaborazione tra l'equipe della
Chirurgia Oncologica Ginecologica del professor Bifulco e quella
della Chirurgia Colorettale coordinata dal professor Gaetano
Luglio (DAI di Chirurgia generale, dei trapianti e
gastroenterologia, diretto dal prof. Giovanni De Palma).
L'intervento si è concluso con un decorso senza complicanze, la
paziente è stata dimessa in ottime condizioni cliniche generali.
"Queste procedure chirurgiche innovative sono il frutto della
collaborazione tra le diverse unità operative - spiega il
direttore Generale Giuseppe Longo - ma soprattutto sono
possibili grazie allo strettissimo legame che da sempre lega la
componente assistenziale a quella della ricerca universitaria.
Un connubio che consente alla nostra Azienda di promuovere
innovazione chirurgica e trattamenti all'avanguardia per la
gestione di patologie oncologiche avanzate".
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