Domenico Mallardo, 36 anni,
biotecnologo, al Pascale da 13 anni. Francesca Laudato, 44 anni,
study coordinator, al Pascale da 11 anni. Susy Esposito, 39
anni, farmacista, al Pascale da 14 anni. Anna Crispo, 47 anni,
statistico, al Pascale da 25 anni. Caterina Ieranò, 44 anni,
biologa, al Pascale da 20 anni. Maria Serena Roca, 35 anni,
biotecnologa al Pascale da 12 anni. Marianna Gallo, biologa,
47 anni al Pascale da 18 anni. Caterina Costa, 43 anni,
biotecnologa, al Pascale da 14 anni.
Sono solo alcuni dei 132 precari dell'Istituto dei tumori di
Napoli, tra ricercatori e personale di supporto alla ricerca,
stabilizzati con la recente normativa per la stabilizzazione dei
lavoratori della ricerca sanitaria degli Irccs pubblici e IZS,
diventata legge la scorsa estate.
Stamattina hanno apposto la firma sul contratto a tempo
indeterminato.
"Le nostre voci - dice Maria Grimaldi, rappresentante
sindacale degli ormai ex precari - spesso trascurate, sono
finalmente state ascoltate e le Istituzioni hanno dimostrato un
impegno concreto nel riconoscere il valore di noi
professionisti. Il supporto e l'impegno del management aziendale
ha, inoltre, consentito che l'Istituto Pascale fosse tra i primi
in Italia ad aver applicato quanto previsto dalla recente legge,
sancendo la possibilità per i ricercatori sanitari e per il
personale di supporto alla ricerca, in presenza di specifici
requisiti, di veder convertito il contratto a tempo determinato
in contratto a tempo indeterminato".
I professionisti che hanno visto riconosciuto il loro ruolo
nell'Istituto, sono in prevalenza donne, con un'età media di
trentacinque anni e con all'attivo 10 anni medi di precariato
alle spalle, hanno profili professionali e peculiarità
specifiche molto diverse tra loro: biologi, biotecnologi,
fisici, chimici, farmacisti, study coordinator, data manager,
infermieri di ricerca. Chi ha firmato il contratto a tempo
indeterminato faceva già parte della cosiddetta "piramide della
ricerca", possedeva, cioè, i requisiti previsti dalla legge
205/17 oltre ad aver maturato almeno 3 anni di servizio al 30
giugno 2023 alle dipendenze di un ente del Ssn, negli ultimi 8
anni.
"Quello di oggi è un risultato storico, - dice il direttore
scientifico del Pascale, Alfredo Budillon - che ha decretato la
fine del precariato per una parte consistente del nostro
personale di ricerca, ed ha offerto una prospettiva più sicura
a coloro che da anni dedicano il loro impegno alla ricerca nel
campo della salute. Questo risultato non celebra, però, solo la
conquista individuale di 132 professionisti, che da oggi possono
contare su una maggiore sicurezza occupazionale; si tratta
infatti di un traguardo che certamente avrà impatti positivi
sulla qualità della ricerca sanitaria. La stabilità lavorativa
sono convinto contribuirà ad incentivare l'innovazione e la
dedizione nel perseguire il proprio lavoro, contribuendo così al
progresso nel settore della salute".
Nell'aula Cerra dove stamattina si sono ritrovati i 132 neo
assunti è intervenuto via Skype anche Giovanni Leonardi,
segretario generale del Ministero della Salute che ha portato i
suoi auguri ai ricercatori.
Grande soddisfazione anche da parte del direttore generale,
Attilio Bianchi: "Per l'avvenuta stabilizzazione il nostro
compito è si quello di gestire il presente, ma anche disegnare
il futuro. Loro rappresentano il futuro, sono il mostro
investimento di oggi perché questa fantastica storia del Pascale
possa proseguire domani".
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