Cardiologia interventistica:
nell'ultimo anno Napoli e la Campania salgono in vetta alla
classifica delle regioni per numero di procedure e qualità degli
esiti nonostante le restrizioni della pandemia, le chiusure e la
riduzione degli accessi dei pazienti che spesso hanno atteso
oltre il lecito la richiesta di soccorsi. Nell'ambito delle rete
salvavita per l'infarto miocardico acuto l'ospedale del Mare con
500 procedure e il Cardarelli sono risultate rispettivamente
prima e quarta struttura ospedaliera in Italia. Un primato
confermato anche per gli impianti valvolari (aortica, tricuspide
e mitrale).
"Nel 2020 sono state effettuati 800 interventi di impianto di
valvole aortiche per via percutanea - avverte Attilio
Varricchio, primario della cardiologia interventistica
dell'ospedale di Nola e presidente regionale del Gise, la
Società scientifica italiana di Cardiologia interventistica - un
dato che ci pone al secondo posto nella classifica italiana in
questo settore in cui esprimiamo con numerosi centri clinici, a
cominciare dal Monaldi proseguendo con il Ruggi e tanti altre
strutture anche nel settore accreditato, una scuola di
primissimo ordine in Italia che esprime qualità ed eccellenza
clinica. Tra l'altro senza aver scontato nessun calo nonostante
la pandemia. Cos'ì anche per le circa 4mila angioplastiche
(trattamento endoarterioso per la distruzione dei coaguli) in
corso di infarto con una minima riduzione del numero di
procedure rispetto al precedente anno quando il Covid non era
ancora esploso. Una testimonianza quantitativa del fatto che
nonostante la pandemia in Campania siamo stati in grado di
assistere i pazienti più fragili e quelli più pericolo di vita".
E non è un caso che proprio a Napoli e alla Campania, con
Giovanni Esposito ordinario di cattedra alla Federico II,
responsabile del programma di Cardiologia interventistica
cardiovascolare e strutturale dell'Azienda Ospedaliera
Universitaria Federico II, sia il presidente nazionale designato
del Gise, un napoletano e un campano che sarà al comando del
Gise per il prossimo biennio. Così come non è un caso che
proprio a Napoli, in questi giorni, sia tornata a riunirsi la
Società scientifica italiana di questa branca specialistica con
i massimi esperti del campo per la prima volta in assise in
presenza dopo due anni di riunioni on-line e in webinar a causa
della pandemia.
"Il congresso regionale del Gise (Società Italiana di
Cardiologia Interventistica) - spiega appunto Esposito - è il
primo evento in presenza in ambito cardiologico dopo due anni di
pandemia". Diretto da Attilio Varricchio come detto presidente
del Gise regionale, l'evento vede coinvolte le maggiori
eccellenze del ramo a livello regionale e nazionale. "Da
sottolineare - spiega ancora Varricchio - che le emodinamiche
della regione Campania detengono per l'anno 2020 un primato
d'eccezione, aver effettuato il maggior numero di angioplastiche
nei pazienti con infarto miocardico acuto in Italia, dimostrando
che nonostante la pandemia è stato assicurato l'accesso ai
pazienti più fragili e con presentazione clinica di maggiore
complessità per mortalità e sequele disabilitanti". Un evento
che si conclude oggi presso la sede del lungomare
dell'Università Parthenope. Nel corso delle sedute scientifiche
che si concludono oggi a Napoli sono stati presentati i dati
delle attività delle emodinamiche regionali che hanno confermato
la straordinaria dedizione di tutto il personale (medici,
Tecnici sanitari di radiologia e Infermieri) nell'assistenza in
urgenza agli ammalati nel corso della pandemia. "Sono state
inoltre effettuate - conclude Varricchio - un numero di impianti
di valvole aortiche e sistemi di assistenza ventricolare
sinistra uguali a quelle in epoca precovid dimostrando che,
laddove era necessario garantire l'assistenza ai pazienti in
pericolo di vita nulla ha inciso la pandemia e dimostrando
ancora una volta che le cardiologie interventistiche della
Campania nonostante le enormi difficoltà imposte dal Covid hanno
garantito non solo l'assistenza ma anche la vicinanza ai nostri
pazienti".
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