Avrebbero intascato in modo
illecito tra il 2018 e il 2022 contributi comunitari per oltre
12 milioni e mezzo di euro dodici imprenditori agricoli
arrestati e posti ai domiciliari dalla Guardia di Finanza su
ordine del giudice per le indagini preliminari di Salerno per
truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e
associazione per delinquere.
In totale nell'inchiesta diretta dalla Procura europea,
ovvero l'European Public Prosecutor's Office (Eppo in sigla) con
sede a Napoli, compaiono 67 indagati e 27 società coinvolte,
tutte operanti nel settore agricolo, in particolare nella piana
del Sele, tra Eboli e Battipaglia, e qualcuna nelle province di
Caserta e Napoli; i finanzieri hanno sequestrato anche denaro e
altri beni nella disponibilità degli indagati e delle società
coinvolte per 9,6 milioni di euro.
L'inchiesta è stata condotta dalla Guardia di Finanza di
Mondragone, che si è imbattuta in due imprenditori agricoli del
Casertano che facevano parte di una rete di società la cui
"testa" era però nel salernitano; rete di società riunita in
quella che viene normativamente definita a livello comunitario
un'Organizzazione di Produttori (Op), che deve possedere
determinati requisiti per poter accedere ai fondi. E' così
emerso che gli indagati avrebbero falsificato la documentazione
contabile ed extracontabile per simulare la conformità di questa
Op ai requisiti previsti dalla normativa comunitaria, traendo in
inganno la Regione Campania, l'Agenzia per le Erogazioni in
Agricoltura e l'Unione Europea, e percependo così indebitamente
l'intero ammontare degli aiuti comunitari finanziati nell'ambito
della Politica Agricola Comune (Pac).
I finanzieri hanno accertato che in effetti l'Op non svolgeva
le funzioni essenziali delle Organizzazioni di Produttori nei
confronti dei propri associati. Dei 12 arrestati, 8 sono del
Salernitano, due del Casertano e altri due originari del
Napoletano.
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