Una lottizzazione abusiva iniziata
negli anni '70 e poi proseguita passando per il superbonus 110%,
realizzata attraverso documenti illegittimi e collusioni tra
imprenditori ed enti locali, che ha cementificato un ampio
tratto di costa. E' quanto ipotizzato dalla Procura di Santa
Maria Capua Vetere, che ha ottenuto dal Gip il sequestro a
Castel Volturno (Caserta) di un immobile simbolo dell'abusivismo
edilizio, un palazzo di otto piani e 104 appartamenti - valore
circa 25 milioni di euro - affacciato sul lungomare denominato
"Palazzo Marina" nella frazione di Villaggio Coppola-Pinetamare,
la località realizzata dalla famiglia imprenditoriale dei
Coppola in modo quasi del tutto abusivo.
Sono stati i finanzieri del Comando Provinciale di Caserta,
in particolare della Compagnia di Mondragone, ad effettuare le
indagini e ad apporre i sigilli a Palazzo Marina, ex albergo
situato nel residence "Fontana Blue. Dodici gli indagati in
questa nuova inchiesta della Procura guidata da Pierpaolo Bruni,
tra questi due professionisti legati alla Mirabella Spa, società
dei Coppola, ovvero Augusto Tedeschi (procuratore speciale) e
Vincenzo Gambardella (rappresentante legale), e ben otto
appartamenti alla famiglia Moccia, noti imprenditori del
cemento, che avrebbero perpetuato la lottizzazione abusiva
iniziata negli anni '70 anche attraverso la recente
realizzazione di lavori con il 110%. Per gli inquirenti
l'operazione illecita effettuata sarebbe consistita nella
modifica della destinazione d'uso del palazzo, che da turistico,
essendo in passato un hotel, sarebbe divenuto residenziale, con
il frazionamento avvenuto nel 2012 dell'unico compendio
immobiliare in 104 singoli appartamenti; un'operazione fatta dai
rappresentanti della Mirabella con i Moccia. Ma la criticità più
grave è a monte, perché Procura e Guardia di Finanza non hanno
mai rinvenuto agli atti del Comune di Castel Volturno la licenza
edilizia di Palazzo Marina, presentata dagli stessi indagati in
copia e risalente al 1964; un atto che per gli inquirenti non
sarebbe dunque genuino. Non è per ora emerso il coinvolgimento
di amministratori o dipendenti comunali.
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