Un sequestro di beni e soldi per
circa due milioni di euro è stato eseguito dalla Guardia di
Finanza di Caserta nei confronti di tre società operanti nel
settore del commercio all'ingrosso di materiale plastico, e dei
cinque amministratori delle tre compagini. L'accusa è di aver
frodato l'Iva grazie all'emissione di fatture false per oltre
10milioni di euro. Il provvedimento è stato emesso dal gip del
tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura
sammaritana guidata da Pierpaolo Bruni, che ha coordinato le
indagini.
Si tratta della cosiddetta "frode carosello", in cui tutto
ruotava attorno alla "società cartiera" creata nel 2019, una
società priva di mezzi e personale per svolgere attività
imprenditoriale, e il cui unico scopo, hanno accertato i
finanzieri della Compagnia di Capua, era raggirare il fisco;
tale società è stata sequestrata insieme alle altre due
compagini sociali realmente operative nel settore del commercio
di materiale plastico. Nei due anni successivi alla creazione -
è emerso - la società cartiera ha incrementato in modo
esponenziale il suo volume d'affari, emettendo fatture per oltre
dieci milioni di euro per attività inesistenti e senza pagare
alcun imposta o tassa; fatture che però servivano come pezza
d'appoggio alla società beneficiarie. La "cartiera" acquistava
dunque prodotti da fornitori dell'Unione Europea senza pagare
l'Iva, trattandosi di acquisti intracomunitari, non riceveva la
merce che invece andava direttamente alle altre due società, che
quindi acquistavano solo fittiziamente le merci dalla cartiera;
quest'ultima emetteva fattura a favore delle beneficiarie
applicando l'Iva, ma senza versarla, e alla fine le merci
potevano essere rivendute dalle altre due società a prezzi
concorrenziali. Dalle indagini è emerso che le due società
beneficiare delle fatture avrebbero sempre anticipato i soldi
alla cartiera per acquistare i prodotti all'estero.
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