Ha fatto tappa alla Stazione
centrale di Napoli il Treno del Ricordo che dallo scorso 10
febbraio sta attraversando l'Italia per far conoscere agli
studenti la storia degli italiani che furono costretti a
lasciare l'Istria e la Dalmazia perché perseguitati dal regime
di Tito.
"Il treno è il percorso migliore che si poteva immaginare -
ha detto il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara - è un
viaggio innanzitutto fisico, con sette tappe da Triste a Lecce
per una scelta che è altamente simbolica. E' un viaggio
temporale nella drammatica cronaca di allora che è diventata la
nostra storia, un itinerario multimediale nelle carrozze del
treno che è uno straordinario itinerario didattico, ma è anche
irruzione della storia nel presente. Il ricordo - ha proseguito
il ministro - non si esaurisce nella memorialistica, ma pulsa
nella carne viva della nostra coscienza nazionale. Viviamo
questa giornata con grande consapevolezza democratica".
La tappa napoletana del Treno del Ricordo offre la
possibilità alle scolaresche, e non solo, di salire a bordo e
attraverso ricostruzioni multimediali ripercorrere le
persecuzioni e la diaspora degli italiani che fuggirono da
Istria e Dalmazia. Una tappa, quella nel capoluogo campano, che
assume un valore particolare: Napoli infatti allestì il più
grande campo di accoglienza del Mezzogiorno per i profughi al
Real Bosco di Capodimonte. "La nostra città accolse con grande
affetto e capacità di inclusione gli esuli sebbene fosse una
città devastata dai bombardamenti, dalle epidemie e da una
grande poveretta - ha evidenziato il sindaco, Gaetano Manfredi -
Per i nostri studenti è importante ricordare questa storia fatta
di guerre e vendette, ma anche di grande accoglienza".
Il Treno del Ricordo è un treno storico messo a disposizione
da Fondazione FS italiane e Gruppo FS appositamente allestito
con una mostra multimediale. "Con le cerimonie della Giornata
della Memoria e del Giorno del Ricordo ricordiamo eventi tragici
che pensavamo fossero consegnati ai libri di storia - ha
sottolineato Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione
Campania - ma la cronaca ci dice che i temi della violenza e
della barbaria non sono solo un ricordo ma la cornice in cui si
svolge tanta parte della vita di oggi. Quella vicenda ci dice
che il ricordo non è solo pensare a cosa è accaduto, ma anche
capire chi stava dalla parte giusta e chi dalla parte
sbagliata".
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