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Pizzaiolo ucciso: padre, ai ragazzi dico 'deponete le armi'

Pizzaiolo ucciso: padre, ai ragazzi dico 'deponete le armi'

Striscioni davanti tribunale. Madre: "Sogni spezzati da balordo"

NAPOLI, 30 gennaio 2025, 10:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Deponete le armi e credete nella giustizia: la vostra strada porta alla morte, in carcere oppure in strada". All'esterno del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli lancia il suo appello Antonio Maimone, padre di Francesco Pio Maimone, l'aspirante pizzaiolo, raggiunto da un colpo di pistola al cuore, la notte tra il 19 e il 20 marzo del 2023, tra gli chalet del lungomare di Napoli, mentre era con alcuni suoi amici.
    Francesco Pio venne ucciso al culmine di una rissa che lo vedeva estraneo, scoppiata a poca distanza da dove stava con i suoi amici, per i cosiddetti futili motivi: un paio di scarpe sporcate.
    Secondo la Procura di Napoli a sparare fu Francesco Pio Valda, 21 anni, sotto processo per omicidio volontario aggravato.
    Oggi nell'aula 115 del tribunale è prevista la discussione del suo avvocato Antonio Iavarone e poi se non ci saranno le repliche dell'accusa, rappresentata dal sostituto procuratore antimafia di Napoli Antonella Fratello, che per Valda ha chiesto l'ergastolo, la Corte di Assise si dovrebbe ritirare in camera di consiglio per la sentenza. In dinnanzi al Tribunale tra gli altri, anche il deputato Francesco Emilio Borrelli, che è stato vicino alla famiglia durante dopo l'omicidio e durante il processo.
    All'esterno del Palazzo di Giustizia i familiari hanno affisso alcuni striscioni, per ricordare la giovane vittima: "Pio sarai sempre con noi"; "Piuccio nostro vivi in ognuno di noi"; "dentro ogni nostro pensiero c'è sempre un pò di te" e "Giustizia per Kekko Pio".
    Presente, insieme con la madre di Maimone, Concetta Napoletano, anche la mamma di un'altra vittima innocente della criminalità, Simone Frascogna, accoltellato a morte, a Casalnuovo, il 3 novembre 2020: "Gli diedero nove pugnalate per uno sguardo, - ricorda la mamma, Natascia Lipari - 'non sai chi sono io' gli disse il suo assassino. Salvò il suo amico, Luigi, che rimase ferito. Simone ebbe la peggio: non credo all'ergastolo, perché per me è finto. L'unico ergastolo che conosco e quello del dolore, e lo sto scontando io che, ormai, non sento più neppure il freddo".
    "Ci aspettiamo una giustizia giusta, per Pio - dice la mamma di Francesco Pio - ma anche per tutti gli altri ragazzi, troppi sono morti, troppi sono in carcere. Posate le armi, la vita si rispetta. Tutti i sogni di mio figlio stati spezzati da un balordo. E allora ai ragazzi dico guardatevi intorno e guardate il dolore dei vostri genitori. Le scuse di Valda? Non si è mai scusato ma solo Dio può scusarlo".
   

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