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Il Bastone di San Giuseppe nel Nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi

Il Bastone di San Giuseppe nel Nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi

Nel centro di Napoli, ritratti di sovrani, nobili e papi

NAPOLI, 30 gennaio 2025, 20:40

Redazione ANSA

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"Oggi offriamo alla città di Napoli e ai turisti un nuovo museo, nato grazie al nostro impegno, ai fondi della Regione Campania e a Paolo Giulierini con il suo programma 'Extra Mann' che ci ha dato la forza morale per questo lavoro". Lo ha detto il sovrintendente Ugo de Flaviis, presentando il Nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi in via Mancinelli, sottolineando che quella cominciata è una strada da perseguire, perchè "Napoli è piena di luoghi culturali in grado di portare indotto e ricchezza alla città, che non è solo cibo".
    Il Nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi, con gli spazi riprogettati da Davide Vargas, occupa una porzione del settecentesco Palazzo del Complesso monumentale che comprende l'Archivio storico e la Chiesa, con il suo magnifico organo del '700, oltre al Giardino storico. Sei le sale espositive in cui sarà possibile ammirare, lungo il filo conduttore della storia dell'Istituzione, che copre circa 3 secoli, dipinti, sculture e reliquiari. Nelle sale ci sono i ritratti realizzati tra la metà del XVIII e gli inizi del XX secolo che ritraggono nobili, sovrani borbonici, papi, vescovi, e monsignori. Dipinti di Francesco De Mura, Giuseppe Bonito, una preziosa Madonna dell'umiltà a tempera e oro su tavola del XIV secolo di un seguace di Simone Martini, un interessante Martirio di San Gennaro appena restaurato e, soprattutto, il Bastone di San Giuseppe, definito "quintessenza apotropaica della fede cristiana e cattolica". Condotto a Napoli nel 1712 da Nicola Grimaldi, il celebre cantante evirato, fu donato e affidato alla custodia della Reale Arciconfraternita di San Giuseppe dei Nudi nel 1795, rimanendo celato alla devozione popolare fino al 2019, quando è tornato in esposizione per volontà del sovrintendente de Flaviis.
    Il luogo risale alla Congregazione di San Giuseppe dell'Opera di Vestire i Nudi e Vergognosi, fondata a Napoli il 6 gennaio 1740, per iniziativa di Francesco Cerio, con la collaborazione di Domenico Orsini e Nicola Antonio Pirro Carafa. Il 30 giugno 1740 l'istituto registra l'adesione della Real Casa Borbonica da cui la denominazione 'Regal Monte e Congregazione di San Giuseppe dell'Opera di Vestire i Nudi e Vergognosi'. Il 15 ottobre del 1745 arriva il beneplacito di papa Benedetto XIV e quindi l'appoggio perpetuo della Chiesa. L'attività inizia con la donazione di sette vesti per altrettanti poveri. Nel 1907 il sodalizio è in grado di vestire ben 600 bisognosi e di elargire sovvenzioni. A quasi 300 anni dalla sua fondazione, la Congregazione continua con orgoglio e senso d'identità la propria opera pia.
    "Fatti, persone, opere, documenti, - spiega la curatrice del Museo Almerinda Di Benedetto - come tessere di un puzzle hanno aspettato circa tre secoli per essere ricomposti in un funzionale e fruibile quadro d'insieme. Con l'inaugurazione del Museo diamo inizio a quello che dobbiamo considerare solo un primo importante passo in direzione della conoscenza e della tutela dell'Ente, del suo patrimonio materiale e immateriale, e delle testimonianze di una storia sociale tra le più significative della Napoli sette-ottocentesca. Un'illuminante lettura del vissuto spirituale dell'Opera e di chi l'ha tenuta viva nel tempo, contribuendo a ricostruire l'identità di un pezzo del nostro territorio".
   

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