"Ha risposto a tutte le domande.
Ha fornito la sua versione dei fatti e respinto le accuse,
contribuendo a fare chiarezza sull'oggetto delle indagini e
prendendo le distanze da quanto le è stato imputato".
E' stato
lungo e approfondito, spiega l'avvocato Domenicantonio
D'Alessandro, l'interrogatorio di Elvira Alfieri, legale
rappresentante della Alfieri Impianti Srl, finita ai domiciliari
nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto il fratello, Franco
Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente della
Provincia di Salerno (sospeso da entrambe le cariche).
Franco Alfieri è in carcere, mentre la sorella ed altri
quattro indagati sono ai domiciliari: sono accusati, a vario
titolo, di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto
contrario ai doveri d'ufficio.
In particolare, le indagini
condotte dalla Guardia di Finanza di Eboli e Salerno hanno
riguardato alcune procedure di affidamento di lavori e, in
particolare, quella relativa all'intervento di adeguamento,
ampliamento e efficientamento energetico dell'impianto di
pubblica illuminazione a Capaccio Paestum e quella relativa ai
lavori di adeguamento dell'illuminazione stradale del Comune,
con l'uso di led e sistemi automatici di telegestione del flusso
luminoso. Entrambe le gare, bandite dal Comune, sono state vinte
dalla Dervit Spa. Secondo la ricostruzione accusatoria, gli
indagati a vario titolo si sarebbero spesi per favorire
l'azienda nella aggiudicazione dei lavori.
Secondo l'avvocato D'Alessandro, che assiste entrambi i
fratelli Alfieri, la sua cliente ha chiarito ai magistrati la
sua posizione e respinto tutte le accuse. "Ovviamente - ha
aggiunto il legale - produrremo e acquisiremo anche fonti di
prova a supporto di quanto detto dalla mia assistita".
Sempre oggi, alla Cittadella Giudiziaria di Salerno, si sono
tenuti anche altri interrogatori nell'ambito dell'inchiesta che
ha portato ai domiciliari, oltre ad Elivira Alfieri, altri
quattro indagati: Vittorio De Rosa ed Alfonso D'Auria,
rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale
della Dervit spa, Andrea Campanile, dipendente del comune di
Capaccio facente parte dello staff del sindaco e Carmine Greco,
responsabile tecnico del comune di Capaccio nonché RUP dei
procedimenti che riguardano le contestazioni. Secondo l'avvocato
Antonello Natale, che difende De Rosa e D'Auria, "gli
interrogatori sono durati oltre due ore. I miei assistiti hanno
risposto entrambi e hanno chiarito ogni aspetto, sia alle
domande del gip che del pubblico ministero. E' un processo molto
tecnico, molto complesso, parliamo di un incartamento di 22mila
pagine, il materiale da studiare pè tanto e ci sarà tempo per
le varie delucidazioni. Fin d'ora, però, sia Vittorio De Rosa
che Alfonso D'Auria hanno chiarito tutti gli aspetti che
dovevano essere chiariti".
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