"Gestiamo 110 beni confiscati in
tutta la Provincia di Caserta, da Santa Maria alla Fossa a Casal
di Principe, da San Cipriano a Villa Literno. Comuni in cui per
tanti anni la camorra la faceva un po' da padrona, in
particolare a Casal di Principe dove abbiamo fatto una forte
esperienza di rinascita dei luoghi". Così Elena Giordano, ex pm
e oggi presidente della società consortile Agrorinasce, spiega
la crescita dell'associazione che da oggi ristrutturerà e
gestirà anche 30 beni confiscati a Torre Annunziata, dopo la
firma del protocollo in Prefettura a Napoli che prevede bandi
finalizzati a lasciare fuori la camorra dalla gestione dei beni.
Agrorinasce ha un'esperienza che porta ora in provincia di
Napoli dopo averla maturata a Caserta. esperienza cui ora punta
anche il Comune di Castel Volturno. Luoghi in cui le
amministrazioni "vogliono cominciare - spiega Giordano - una
nuova educazione per le nuove generazioni con beni riutilizzati
a vantaggio del terzo settore. Noi abbiamo un cospicuo numero di
beni confiscati che gestiamo, su cui io ci metto la mia faccia e
il mio nome, perché ci lavoro con grande impegno pensando che la
legalità non debba rimanere soltanto un concetto astratto, ma
debba diventare un sentire interiore".
Il protocollo firmato oggi con il prefetto di Napoli Michele
di Bari, l'assessore regionale campano alla Legalità Mario
Morcone e il sindaco di Torre Annunziata Cuccurullo, segna una
strada molto attenta all'assegnazione dei lavori e della
gestione: "Ovviamente - spiega Giordano - questo rallenta di
molto l'iter perché in Italia siamo pieni di burocrazia, però
questo è uno di quei casi in cui vale veramente la pena, perché
ci sono dei controlli molto stringenti sulle persone e le
società che partecipano alle gare, dando una certa garanzia che
non rientri dalla finestra ciò che è stato cacciato dalla porta.
Affrontiamo le infiltrazioni, i prestanome, le indagini con le
interdittive su ogni azienda, quindi c'è un controllo abbastanza
penetrante".
Agrorinasce gestisce attualmente oltre 110 beni in tutto il
Casertano, tra cui "La Balzana", grande proprietà che fu di
Francesco Schiavone a Santa Maria La Fossa, un bene esemplare
per la sua grandezza, 220 ettari di terreno, e su cui sono stati
investiti i primi 15 milioni di euro pubblici per lavori già
visibili ma non finiti, per una struttura che diventerà una
scuola alberghiera e anche il luogo di coltivazione agricola di
prodotti locali.
Il nuovo iter certificato nella Prefettura di Napoli viene
apprezzato dal sindaco di Torre Annunziata Corrado Cuccurullo il
quale sottolinea come nella cittadina in provincia di Napoli "ci
siano diverse ville sequestrate che si trovano in uno dei
quartieri di maggiore degrado della città, su cui facciamo
investimenti importanti. Lavoreremo usando al meglio i fondi
anche ristrutturando la scuola e dedicandola ad attività sia
lavorative ma anche all'apertura e operatività del nuovo nido di
infanzia".
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