"Una cosa mai vista
in 75 anni di vita" dice Pasquale fuori ad bar lungo via
Talanico, la strada dell'omonima frazione di San Felice a
Cancello ieri sera trasformatasi nel letto di un fiume in piena,
fatto di fango e detriti in picchiata dalla collina, che si sono
portati via auto, motorini e due persone che erano in un'Apecar,
non ancora ritrovate. E le sue parole sono confermate dagli
altri avventori. Il bar ha aperto in brevissimo tempo, così come
un altro bar poco più giù, dove il titolare racconta "di aver
rimosso il fango tutta la notte". "Non abbiamo avuto neanche il
tempo di chiudere le porte - dice il barista - quando è arrivato
il fiume di fango e detriti; un'auto trascinata giù si è messa
di traverso e l'acqua ha invaso il locale. È stato terribile ma
ci siamo messi subito a lavoro per ripartire"; il livello delle
acque impazzite è ben visibile con la sua striscia sui muri
esterni delle abitazioni, giunto fino oltre un metro di altezza.
Anche alla macelleria di via Talanico si sono vissuti momenti
difficilmente cancellabili. La proprietaria riferisce che "tutto
si è svolto in poco tempo; prima è arrivato quello che sembrava
un torrente di acqua piovana, poi la marea marrone di fango,
entrata in parte nel negozio. Mai visto un cosa del genere"; il
pensiero va subito ad Agnese e Giuseppe, i due dispersi. "Certo
che li conosciamo, e anche bene. A Talanico siamo una vera
comunità, erano persone tranquillissime e inserite
perfettamente. Senza la loro scomparsa tutto sarebbe stato più
sopportabile". Più giù un'anziana è seduta su una sedia nel
cortile di una casa, e quasi non ha parole; "è scioccata" dice
la figlia Michela, che ieri sera era a San Felice a Cancello a
fare la spesa con i due figli di 16 e 11 anni. "Siamo rimasti
intrappolati in oltre un metro d'acqua, meno male che l'auto
alta ha retto, poi siamo riusciti ad arrivare a Talanico con
difficoltà; mia madre era bloccata, il cane terrorizzato perché
legato, sono stati momenti davvero terrificanti".
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