Napoletana, storica dell'arte e
archivista, dottoranda in Teologia dogmatica, Giuliana Albano è
dal 2021 condirettrice, insieme al gesuita Jean Paul Hernandez,
della Scuola di Alta formazione in Arte e Teologia della
Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale
(Safat)-Sezione San Luigi di Napoli, presso cui è anche docente
di Arte sacra.
Professoressa Albano, con la nuova edizione del Corso per
operatori Turistici la Safat è pronta a dare il suo contributo
al Giubileo 2025. Ma cosa c'entra l'arte con questa importante
ricorrenza della Chiesa cattolica?
Il Giubileo del 2025, intitolato "Pellegrini di Speranza", ci ha
ispirati come Scuola di Arte e Teologia a offrire il nostro
contributo. È infatti evidente quanto l'arte sia sempre stata un
simbolo di speranza. L'arte non solo arricchisce l'esperienza
dei pellegrini durante il Giubileo, ma contribuisce anche a una
comprensione più profonda della fede e della storia della Chiesa
cattolica. Attraverso l'arte, il Giubileo diventa anche
un'esperienza culturale ed educativa che unisce persone di
diverse tradizioni e background.
Spesso ammiriamo le immagini sacre come splendidi capolavori
d'arte, apprezzando forme, colori e tecniche, senza considerare
il loro vero scopo: essere ponti tra il terreno e il divino,
strumenti per la liturgia, la celebrazione e la preghiera.
Tuttavia, quando visitiamo le chiese, ci limitiamo a
identificare il soggetto, l'autore, la data e il periodo storico
dell'opera, trascurando di esplorare il profondo significato
spirituale che esse possono trasmettere. Con questo breve Corso,
vogliamo offrire ai tanti operatori del settore l'opportunità di
andare oltre e leggere le architetture, i dipinti, i mosaici e
le sculture principalmente come espressioni di esperienza
spirituale. Creare un'opera d'arte cristiana è di per sé
un'esperienza spirituale. Quando l'artista dà forma visibile ai
racconti biblici, rivela la propria relazione con Dio, andando
oltre l'intenzione iniziale.
Sono Roma e Napoli le città protagoniste del Corso. Se Roma sarà
la meta dei pellegrini, perché scegliere Napoli?
Napoli, pur non essendo la meta principale dei pellegrini
durante il Giubileo, riveste comunque un ruolo significativo nel
contesto turistico e culturale di questo evento. La ragioni
principale per cui il capoluogo campano è stato incluso nel
Corso è la sua ricchezza di storia, arte e cultura, che può
essere esplorata durante visite educative per comprendere meglio
il contesto storico e spirituale del Giubileo. Sebbene Roma sia
la destinazione principale, Napoli può essere vista come una
meta complementare per i visitatori interessati a esplorare
altre dimensioni della fede cattolica italiana. La città
partenopea offre santuari, chiese storiche e luoghi di culto che
arricchiscono l'esperienza religiosa complessiva. L'obiettivo è
far lavorare in parallelo Roma e Napoli, offrendo agli studenti
una prospettiva più ampia del turismo religioso in Italia.
Crediamo fermamente che questo Corso offrirà agli operatori
turistici una formazione più approfondita e diversificata,
permettendo loro di servire meglio i visitatori durante il
Giubileo e oltre.
L'itinerario formativo per gli operatori turistici prevede un
approfondimento di due straordinari artisti, Belisario Corenzio
e Francesco Borromini: in che modo la loro arte parla di
speranza?
Belisario Corenzio e Francesco Borromini sono due giganti
dell'arte sacra e dell'architettura religiosa, ciascuno con uno
stile inconfondibile e un contributo unico alla speranza
attraverso le loro opere. Corenzio, celebre per le sue opere
pittoriche, rappresenta scene religiose con un'intensità emotiva
che eleva lo spirito degli osservatori. Come dimostrano gli
affreschi del Complesso monumentale dei Santi Severino e Sossio:
la bellezza delle composizioni di Corenzio e la sua maestria
tecnica trasmettono un senso di trascendenza e speranza,
consolando e rafforzando la fede dei fedeli attraverso la
rappresentazione di figure sacre e momenti di profonda
contemplazione religiosa. Borromini, invece, è noto per le sue
audaci innovazioni architettoniche e il suo stile barocco che ha
lasciato un segno indelebile sull'architettura sacra. La sua
abilità nell'utilizzare la luce in modo magistrale crea effetti
dinamici e spirituali negli spazi che progettava. Edifici come
la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma sono pensati
per guidare i fedeli in un percorso di contemplazione e
speranza, utilizzando l'architettura per elevare lo spirito e
riflettere l'armonia dell'ordine divino.
In sintesi, questi due artisti, ciascuno nel proprio campo,
hanno infuso speranza attraverso l'elevazione spirituale, la
consolazione emotiva e la creazione di spazi che ispirano fede e
devozione. Le loro opere non solo arricchiscono l'itinerario
formativo per gli operatori turistici, ma offrono anche un
potente messaggio di speranza durante il Giubileo, accogliendo i
pellegrini in un viaggio spirituale attraverso l'arte e
l'architettura sacra.
La speranza non è solo il tema del prossimo anno giubilare ma è
anche una virtù che i cristiani si impegnano a testimoniare.
Come l'arte può sostenere quest'impegno?
L'opera d'arte, nelle sue molteplici forme, diventa un luogo
straordinario d'incontro con il messaggio della tradizione
cristiana, che si è evoluto e arricchito nel corso dei secoli.
Ogni opera porta con sé i segni del tempo, raccontando storie e
trasmettendo valori che ereditiamo e siamo chiamati a
riscoprire. Questo ci permette di dialogare con la Storia,
sentendoci parte di un grande mosaico e intuendo quale posto
occupiamo in esso. Anche Papa Francesco ha sottolineato che
"tutte le espressioni di autentica bellezza possono essere
riconosciute come un sentiero che aiuta ad incontrarsi con il
Signore Gesù" (Evangelii Gaudium, 24 novembre 2013). Questa è la
grande potenzialità dell'arte: parlare a ciascuno di noi secondo
la nostra disponibilità e sensibilità. Chi conosce e sa leggere
il linguaggio dell'arte con competenza e passione può generare
dialoghi fecondi, capaci di meravigliare e aprire i cuori a una
maggiore crescita umana.
Il tema della speranza è un filo conduttore che attraversa la
storia dell'uomo e si manifesta in numerose opere d'arte di ogni
epoca. L'arte supporta i cristiani nel testimoniare la speranza,
fornendo ispirazione spirituale, esprimendo la bellezza divina,
trasmettendo messaggi di fede e consolazione, educando e
formando spiritualmente, e celebrando la fede comunitaria. È un
mezzo potente attraverso il quale la speranza cristiana può
essere vissuta, condivisa e testimoniata in vari contesti della
vita ecclesiale e quotidiana.
Il contributo dell'arte può essere quindi prezioso anche
nell'insegnamento della Religione cattolica?
Assolutamente, l'arte può essere incredibilmente preziosa
nell'insegnamento della Religione cattolica. L'arte sacra non è
solo decorativa o estetica; svolge un ruolo fondamentale nel
facilitare l'apprendimento, stimolare la riflessione spirituale
e promuovere l'identità religiosa. Integrare la storia e la
teologia cristiana attraverso l'arte arricchisce l'esperienza
educativa religiosa, favorendo una comprensione più profonda e
significativa della fede cattolica.
Nella nostra Scuola, poniamo grande attenzione all'aspetto
didattico dell'arte, puntando alla conoscenza, comprensione e
fruizione dell'arte stessa attraverso approfondimenti e corsi
rivolti agli insegnanti. Quest'anno, ad esempio, l'edizione del
Corso rivolto agli insegnanti di Religione è dedicata anche a
coloro che si preparano al concorso ordinario nelle Scuole.
Incorporare l'arte nell'insegnamento della religione non solo
rende l'apprendimento più interessante e coinvolgente, ma aiuta
anche gli studenti a sviluppare una comprensione più profonda e
personale della materia. Il tema di quest'anno, "La ricerca
dell'identità. Il mio corpo, il mio volto, la mia comunità:
quale Dio, quale uomo?", esplora come l'arte possa riflettere e
amplificare queste dimensioni, offrendo un percorso educativo
che tocca il cuore e la mente.
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