A sei anni dalla scomparsa di
Giuseppe Galasso, la traccia dell'esame di maturità dedicata
alla sua Storia d'Europa che invita i giovani a riflettere sui
rischi di un conflitto nucleare globale, inorgoglisce ex allievi
e docenti napoletani. "C'è grande emozione nella nostra comunità
accademica per il 'ritorno sui banchi di scuola' di Giuseppe
Galasso. Il suo lungo e importante magistero di studi storici
era iniziato da maestro elementare, un abbrivio che ha sempre
rivendicato con orgoglio, e si è concluso da accademico emerito
anche con una laurea honoris causa conferitagli dal Suor Orsola.
Ritrovarlo oggi 'sui banchi di scuola' come maestro di pensiero
per una importantissima ed attualissima riflessione
storico-politica è stata una scelta molto apprezzabile da parte
del Ministero dell'Istruzione e del Merito". Lo afferma Lucio
d'Alessandro, Rettore dell'Università Suor Orsola Benincasa di
Napoli e vicepresidente del Cnr.
"La responsabilità gravante sugli uomini politici e sui governi
dei paesi provveduti di armi atomiche superava di gran lunga,
nella sua portata e nella sua stessa qualità morale e politica,
qualsiasi altro tipo di responsabilità che fino ad allora si
fosse potuto contemplare nell'esercizio del potere. Sorgeva
anche subito il problema della eventuale proliferazione di un
siffatto tipo di armamenti". Così scriveva Galasso nel 1998.
"Aveva uno spirito fortemente atlantista, occidentale ed
europeo - ricorda Emma Giammattei, preside della Facoltà di
Lettere del Suor Orsola che aveva Galasso tra i suoi docenti
emeriti- Oggi sarebbe importante il suo pensiero sul futuro
dell'Europa perché lui aveva una straordinaria visione
d'insieme. Chissà cosa avrebbe scritto dei conflitti attuali lui
che ha sempre insegnato ai nostri giovani che la crisi non è un
destino già scritto e che l'Europa è molteplicità di lingue e
culture che si debbono unire". Molti al Suor Orsola sono oggi
gli storici che sono stati allievi di Galasso. "Il riferimento
ad un brano della Storia d'Europa di Giuseppe Galasso- evidenzia
Eugenio Capozzi, ordinario di Storia contemporanea al Suor
Orsola - rappresenta il salutare riconoscimento del valore di
una interpretazione della storia, come quella di Galasso,
fondata non sul determinismo socio-economico, secondo modelli
che per troppo tempo sono stati egemoni nella nostra cultura
anche accademica e scolastica, ma sulla centralità della
politica, delle istituzioni e delle idee. In particolare, come
evidenziato nel passo indicato nella traccia, Galasso vede la
storia dell'Europa come un processo culturale e istituzionale
fortemente unitario, vede l'alleanza occidentale nella guerra
fredda come una evoluzione in continuità con quella storia, e
vede l'Italia come parte integrante di essa".
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